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Pubblichiamo il seguente comunicato inviatoci dal blogger Pier Carlo Lava:

“Una città a misura di salute”, questo è il titolo della serata organizzata dal gruppo cultura del M5S, che si è tenuta presso l’ex “Taglieria del pelo” ad Alessandria. Nella stessa, alla presenza di numerosi cittadini, sono stati trattati temi importanti e di estrema attualità. Il programma prevedeva i seguenti relatori: Dott.ssa Maura Arbuffi, medico di base e oncologo, intervenuta per parlare del bullismo quale “Male di esistere” della gioventù e dell’amianto “Killer silente dell’apparato respiratorio umano” e Claudio Pasero, FIAB Federazione Italiana Amici delle Bici, intervenuto sul tema della Mobilità ciclabile: salute – risparmio – sicurezza.

La D.ssa Maura Arbuffi, ha parlato del bullismo come un grande problema della nostra società, sempre più diffuso tra giovanissimi ed anche tra bambini delle scuole elementari, e più recentemente anche sul Web. Va considerato un fenomeno spia delle difficoltà socio-relazionali sia dei “Bulli” che delle “Vittime”, la cui causa è da ricercare non solo nella personalità dei giovani, ma anche nei modelli familiari ai quali si ispirano, negli stereotipi imposti dai mass media e in una società moderna troppo disattenta alle relazioni sociali. Il bullismo è da combattere radicalmente per poter crescere in armonia con se stessi e con gli altri, rinforzando la stima che ognuno di noi deve avere verso se stesso e gli altri, affinché la cultura e le abitudini “collaborative” prendano il sopravvento sulla cultura della sopraffazione, della prepotenza e della violenza.

Sulla preoccupante e ancora attuale, problematica socio sanitaria dell’Amianto, la stessa ricorda che nel 1992 moriva Selikoff, il primo studioso a fornire le prove, negli anni 50/60 del rapporto tra amianto e malattie dell’apparato respiratorio, ma soprattutto ad aprire la strada alle prime cause legali per malattie legate all’esposizione all’amianto sul lavoro. Il rischio di fibre libere nell’atmosfera e quindi potenzialmente inalabili, rappresenta la causa di gravi patologie, soprattutto a carico dell’apparato respiratorio (asbestosi, mesotelioma), ma anche tumori della laringe, dell’apparato gastroenterico e di altre sedi. Dopo anni di ricerca si sono individuati i meccanismi che provocano danni ai tessuti in seguito ad esposizione sia prolungata, ma a volte anche breve, all’amianto ed attualmente si stanno attuando studi per nuovi trattamenti terapeutici.

Per Claudio Pasero, l’uso quotidiano della bicicletta migliora significativamente la salute di chi la utilizza (in particolare riduce il rischio di malattie cardiache), consente di respirare meno inquinanti (un automobilista inala più ossido di carbonio, ossido d’azoto e benzene di un ciclista), e la sua diffusione, se adeguatamente sostenuta, migliora anche il livello complessivo della sicurezza stradale, riducendo i costi sociali correlati al traffico e all’incidentalità. In un’ottica complessiva, la bicicletta permette anche il ridimensionamento della dipendenza da fonti non rinnovabili. Lo spostamento su bicicletta deve essere privilegiato rispetto ad altre modalità di spostamento, non orientate al contenimento dei consumi energetici, alla tutela dell’ambiente e della salute, alla rapidità degli spostamenti nei percorsi cittadini. Nonostante nessuno contesti tali dati “oggettivi” e sia unanime la percezione che le nostre città siano malate di traffico, e che la qualità della vita sia peggiore a causa dei problemi legati agli spostamenti, l’uso della bicicletta continua a non essere incentivato, se non addirittura ostacolato. Occorrono pertanto azioni coerenti e condivise per rimuovere gli ostacoli e i limiti al suo più ampio sviluppo.

Al termine delle relazioni sopra esposte è stato dato ampio spazio ad un dibattito, con i cittadini che hanno partecipato con interesse, ponendo diverse domande, alle quali i relatori non hanno lesinato risposte esaurienti. Questa, per certi aspetti, si può definire la parte più interessante della serata, perchè oltre ad informarli, coinvolge i cittadini, che in tal modo si sentono veramente partecipi ai problemi della città, vissuti dagli stessi quotidianamente.

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