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Dal 22 aprile 2013 attraverso una Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea è stata istituita la “Garanzia per i Giovani”: gli Stati devono garantire ai giovani con meno di 25 anni un’offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendimento o di tirocinio o altra misura di formazione entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale.
Lo scopo dell’iniziativa è essenzialmente preventiva: offrire prioritariamente una risposta ai giovani tra i 15 e i 24 anni, che ogni anno si affacciano al mercato del lavoro dopo la conclusione degli studi. Per il contesto dell’Italia sono state predisposte anche azioni mirate ai giovani disoccupati e scoraggiati, che hanno necessità di ricevere un’adeguata attenzione da parte delle strutture preposte alle politiche attive del lavoro.
Dal 1 maggio 2014 in tutta Italia è iniziata la campagna relativa al Piano Nazionale Garanzia Giovani: il primo passo è stata la registrazione dei giovani in età 15-29 anni sul sito www.garanziagiovani.gov.it e poi i “passi” successivi sono stati le convocazione degli stessi per il colloquio di orientamento presso i servizi per il lavoro e l’inserimento nel mondo del lavoro. Il programma è rivolto anche agli stranieri “residenti” in Italia, anche se di cittadinanza diversa, gli iscritti risultano essere 7.248 (4% del totale dei giovani registrati).
A inizio settembre 2014 si sono registrati 179.439 giovani di cui 97.793 lo hanno fatto attraverso il sito nazionale e 81.646 attraverso i portali regionali. Se si analizza la provenienza geografica – il luogo di residenza – dei giovani si nota che la maggioranza risiede in Sicilia il 18% del totale (31.879 unità), poi Campania con il 14% (25.713 unità) e Lazio con il 7% (12.439 unità). Vi è stata una maggioranza di uomini che si sono registrati pari al 53% (94.405 unità) rispetto alle donne che sono il 47% (85.034 unità). In termini di età il 51% delle registrazioni ha interessato giovani di età compresa tra i 19 e i 24 anni, il 41% riguardano i giovani dai 25 ai 29 anni e l’8% sono registrazioni dei giovani tra i 15 e i 18 anni. Per quanto riguarda il titolo di studio i giovani registrati sono così suddivisi: il 21% ha conseguito una laurea, il 56% risulta essere diplomato e il rimanente 23% ha un titolo di studio di terza media o inferiore. Se si analizzano le adesioni si può notare che il 90% dei giovani ha effettuato una sola adesione mentre il restante 10% ne ha effettuate più di una. La regione che ha ricevuto il maggior numero di adesioni da giovani residenti in altre regioni è la Lombardia con 7.597 adesioni “esterne”.
In seguito alle registrazioni sono iniziate le attività di “presa in carico” dei giovani: 41.989 sono già stati chiamati dai servizi per il lavoro per il primo colloquio e la profilazione, tra questi 26.668 hanno ricevuto il primo colloquio di orientamento.
In attesa della partecipazione alle singole misure a seguito degli avvisi regionali, continua l’inserimento “spontaneo” delle occasioni di lavoro. Anche attraverso i protocolli di intesa che il Ministero ha sottoscritto con alcune Associazioni Imprenditoriali, le aziende stanno inserendo occasioni di lavoro (vacancy) sul portale nazionale direttamente o per il tramite delle Agenzie per il lavoro. Dall’inizio del progetto le opportunità di lavoro complessive pubblicate sono pari a 10.369, per un totale di posti disponibili pari a 15.165. Il 71,3% delle occasioni di lavoro è concentrata al Nord, il 14,7% al Centro e il 13,9% al Sud, solo lo 0,1% rappresenta le occasioni di lavoro all’estero.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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