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Con qualche minuto di ritardo, per problemi tecnici, questo pomeriggio ha avuto luogo l’apertura del percorso verde della festa del pensiero, con il tema: “La scuola del pensiero“.

Dedicato allo scuola, alla formazione ed all’educazione, esso si è dimostrato interessante sia per gli alunni e gli insegnati, che per figure professionali come psicologi e non.

Dopo i ringraziamenti del Professor Michele Maranzana, il relatore che ha dato il via al convegno è stato il Professor Antonio Cosentino, che, con passione e dedizione verso l’insegnamento, ha sottolineato l’importanza della filosofia  per la sua valenza formativa. Un interessante dato ci viene comunicato quando il Professor Cosentino ci sottolinea quanto per l’Italia sia ancora importante e, per certi versi, fondamentale l’insegnamento filosofico, a differenza di molti altri paesi, in cui esso viene accantonato. Lo scopo della filosofia, però, non deve essere solo quello di trasmettere la conoscenza sulla storia della filosofia, ma educare al pensiero.

Il convegno verte proprio su questo tema: “Philosophy for… bambini, adolescenti e comunità“.

Il concetto di comunità e condivisione si fa forte con il passare del tempo e la trattazione di differenti problematiche o episodi di applicazione di quella che viene attualmente definita: “pratica filosofica“.

La filosofia che viene insegnata nelle scuole, troppo frequentemente, è vittima di una mancanza di inventiva: risulta piatta. Lo scopo della pratica filosofica è quello di stimolare verso l’interesse della filosofia, facendo in modo che siano gli alunni stessi a desiderarne l’apprendimento.

Ma come? Attraverso incontri di gruppo che facilitino l’educazione alla comunità ed alla condivisione, grazie ad un approccio filosofico innovativo.
Durante il convegno emergono differenti esempi di pratica filosofica. Uno di questi viene esposto da Fabrizio Maria Colombo, che ha deciso di portare “Philosophy for comunity” nel percorso formativo della polizia penitenziaria, per affrontare una nuova sfida. Attraverso delle lezioni serali, Fabrizio Maria Colombo si è posto l’obiettivo di aggiungere la filosofia alla formazione, proprio per facilitare il dialogo anche in contesti dove, troppo spesso, viene a mancare.

Un interessante intervento ci è stato offerto da Roberta Ravazzoni, che ci ha proposto la visione di un video girato a Firenze, in compagnia di alunni di terza e quarta elementare, impegnati nella distribuzione del pensiero all’interno della classe attraverso il dialogo.

Dopo una breve pausa, con intrattenimento al pianoforte di Fabrizio Maria Colombo, il convegno è proseguito con il racconto di due progetti filosofici, condotti con bambini della scuola dell’infanzia, da Monica Pareti, uno e Lisa Rangone, l’altro. Da entrambe le iniziative è emerso quanto, anche in un’età così tenera, si possa essere in grado di formulare pensieri complessi che, spesso, hanno stupito anche le maestre e gli stagisti del Liceo Saluzzo-Plana.

Sempre nell’ambito di una tipologia di filosofia che incoraggia al dialogo, la Professoressa Piera Ottonelli, insieme ai ragazzi del suo corso di filosofia, ha esposto un progetto volto ad educare al dialogo.

A l termine del convegno, la Professoressa Patrizia Farello ha sottolineato l’importanza delle competenze dei bambini sin dalla nascita e della cura delle loro menti, oltre a ricordare l’importanza che il ruolo dell’adulto assume in un contesto di crescita conoscitiva del bambino.

 

 

Cristina Gulì e Giada Guzzon

Foto di Alessia Gabriele

 

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