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La pressione fiscale in Italia è elevata sia nel confronto storico sia in quello internazionale e “nel prossimo triennio è destinata a crescere ulteriormente”. L’allarme viene da Daniele Branco; capo della ricerca economica di Bankitalia. Secondo Palazzo Koch; ad appesantire ulteriormente il carico fiscale sugli italiani saranno le misure di aumento delle tasse inserite nelle manovre varate quest’estate. Nel mirino anche l’Ici sulla prima casa.Dopo aver puntato il dito contro le ultime manovre; Bankitalia chiede dunque una riflessione anche sulla reintroduzione dell’Ici sulla prima casa. “Sarebbe necessaria una riflessione sull’opportunita’ di reintrodurre l’abitazione principale fra gli immobili soggetti a imposta; in particolare l’Ici”; ha dell Franco. “L’esenzione dell’Ici dalle abitazione principali – ha aggiunto – costituisce nel confronto internazionale un’anomalia del nostro ordinamento tributario ed espone al rischio di trasferire una parte rilevante dell’onere dell’imposta su esercizi commerciali e studi professionali o sui proprietari di seconde case”.

Troppo elevata la pressione fiscale in Italia
In precedenza il capo della ricerca economia di palazzo Koch si era concentrato sulla situazione attuale e futura della pressione fiscale italiana. “Nel 2010 la pressione fiscale è stata in Italia superiore di quasi 3 punti a quella media degli altri paesi dell’area dell`euro e di 5;5 punti a quella registrata nel Regno Unito – ha proseguito Franco -. Il divario tra l`Italia e gli altri paesi dell’area si è aperto nel 2006 e si è ampliato sul finire del decennio scorso”.

“Nel contesto europeo; le aliquote di tassazione italiane si collocano generalmente nella fascia alta e lo scostamento rispetto agli altri paesi è particolarmente rilevante se si considera il peso della tassazione sui redditi delle persone fisiche”; ha proseguito.

Nel dettaglio; i dati dell’OCSE relativi al 2010 per alcune figure tipo hanno evidenziato come per un contribuente celibe senza carichi di famiglia con un reddito pari a quello medio di un lavoratore dell’industria il cuneo fiscale sul lavoro risulti di oltre 5 punti superiore a quello medio degli altri paesi dell`area dell`euro. Nello scorso decennio; stando sempre ai rilevamenti Ocse; questo differenziale è stato in media leggermente inferiore (4;1 punti). Per un lavoratore con coniuge e due figli a carico il divario è stato ancora più ampio: 7;3 punti (5;9 nella media del decennio scorso).

Lotta all’evasione per alleggerire gli onesti
“Rimane prioritaria l’azione di contrasto all’evasione fiscale. Tale azione accresce la plausibilita’ di una riduzione – in prospettiva – dell’elevato carico fiscale sui contribuenti onesti; rafforzando gli incentivi al lavoro e al fare impresa”. E’ la necessita’ sottolineata davanti alla commissione Finanze del Senato dal capo della ricerca economica di Bankitalia; Daniele Franco. “Quando i conti pubblici saranno in equilibrio – ha aggiunto Franco – sara’ necessario garantire che i margini di manovra derivanti dalla lotta all’evasione vengano utilizzati per ridurre le aliquote legali e non siano destinati al finanziamento di maggiori spese”.

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