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E’ Mauro Longo “l’Imprenditore di successo 2013” per la sezione Agricoltura per la Camera di Commercio che ha assegnato, in data odierna, i riconoscimenti agli imprenditori che si sono particolarmente distinti nel corso dell’anno nell’ambito della 12ma Giornata dell’economia.Titolare dell’omonima azienda a Fubine, Mauro Longo dedica da sempre la sua vita all’agricoltura, attualmente nel cerealicolo. In particolare coltiva mais marano che trasforma in farina per polenta attraverso i mulini a pietra, una produzione ormai rara in Italia.Queste sono le impressioni dell’imprenditore alla cerimonia di premiazione in Camera di Commercio:
Quali sono i suoi fattori di successo, secondo Lei?
Appartengo ad una generazione che viene da lontano, che lavorava col bue e la zappa. Ora abbiamo crecato di capire dove il mercato stava andando e abbiamo cercato di adeguarci lavorando duro, fino a 20 ore al giorno senza pause. Abbiamo recuperato l’alta qualità delle produzioni, spesso avendo più soddisfazione dalla sostanza rispetto ai guadagni ricavati.
Ricordi di gioventù legati all’agricoltura?
Una sera pioveva forte ed ero distante da casa. C’era un carro coi buoi con un carico di fieno da riportare a casa mia. I genitori del mio vicino mi diedero il bastone per governare i buoi e mi fecero andare lungo la strada vicino ad un fossato. Ma arrivato quasi a casa, ad una curva, dovetti chiamare mio nonno in aiuto… perché avevo solamente quattro anni! Un altro ricordo è legato al
momento in cui sfogliavamo il mais per fare il tabacco. Le donne cantavano, noi bambini cercavamo di scappare dal lavoro ma venivamo richiamati a stirare e appendere le foglie… si stava bene.
Si pensa all’agricoltura come ad un settore molto faticoso. E’ così?
Per certi versi e a seconda delle produzioni sì. E’ certamente molto impegnativo. Non è un “lavoro”, ma è un “mestiere”: se non si ha nel sangue non lo si può fare.
Dove sta andando l’agricoltura?
Rimane un settore che garantisce prospettive di occupazione, nonostante le difficoltà che i contadini sono abituati a superare. Ma è necessario un sistema di certificazione in Italia che assicuri l’effettiva qualità dei prodotti: è più utile un meccanismo che garantisca la “distinzione” piuttosto che la “tutela” dei prodotti. I consumatori devono leggere e fidarsi delle etichette e dei cartellini.
Si sono appena svolte le elezioni regionali e amministrative. Tutto cambia?
Tutto può cambiare radicalmente: ora abbiamo ai vertici persone che, dove sono state, hanno fatto bene. Si può quindi sperare in meglio.
Nel frattempo tutti parlano ormai di Expo 2015…
La nostra speranza è che le Istituzioni facciano il possibile per il concreto sviluppo, perché si faccia squadra. Speriamo nelle nuove prospettive per il Monferrato e per il Piemonte.
Il progresso ha portato solo benefici o ha causato anche danni?
Tornerei a vivere come un tempo, ma non per tutto: pensiamo alle malattie (ora) banali per cui si moriva. Però, non c’era la burocrazia di adesso: ora per lavorare siamo sommersi di carte. Oggi non si è più “contadini”, ma “imprenditori”.
I consumatori influenzano i produttori?
Dipende dall’agricoltore stesso: se si produce al prezzo giusto è il consumatore a scegliere.
Riguardo alla premiazione di Mauro Longo, grande soddisfazione della CIA di Alessandria. Commenta Gian Piero Ameglio, presidente provinciale: “Longo è un imprenditore che ha sviluppato un’azienda di avanguardia per sistemi tecnologici e produttivi. Tra le sue caratteristiche peculiari c’è l’instancabile promozione del mais marano, prodotto ormai tipico (e raro) nella zona,
attraverso iniziative di grande successo come, nello scorso marzo, la giornata dedicata alla polenta ricca di eventi vari nella sua azienda a Fubine. Inoltre Mauro Longo partecipa attivamente alla vita sociale e consortile del sistema agricolo provinciale. E’ un onore averlo tra i nostri associati”.La 12ma Giornata dell’economia, in contemporanea nelle città di tutta Italia, ha mostrato i dati
relativi all’andamento dell’economia locale rilevati dall’Ufficio Studi dell’ente camerale. Le rilevazioni confermano due cose. Innanzitutto, la persistenza di una difficile congiuntura, con qualche spiraglio di speranza su Pil e produzione industriale e purtroppo con una forte criticità, sia per la perdita di occupazione soprattutto in agricoltura ed edilizia sia per l’aumento dei fallimenti. La seconda conferma riguarda il ruolo stesso della Camera di Commercio come attore fondamentale dell’economia reale, quella dei territori. Un compito di analisi e di supporto alle imprese, senza il quale non si potrebbe vantare il primo posto in Piemonte quanto a esportazioni e ad imprenditorialità femminile. Ogni riforma deve partire da questa consapevolezza.

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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