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I numeri contro la gestione dinamica del patrimonio. Le difficoltà economiche del Comune di Alessandria; sollevate dal Sole 24 Ore nell’articolo di lunedì; sono relative alle spese correnti e non possono essere confuse con la gestione del patrimonio. Gianni Trovati; autore dell’articolo; ha risposto così all’assessore al Bilancio del Comune di Alessandria; Luciano Vandone. L’assessore rivendicava il ricorso legittimo alla ‘gestione dinamica del patrimonio’; una soluzione che però; ha replicato Trovati; non può essere applicata alla gestione delle spese correnti; cioé le spese ordinarie fisse che non possono essere finanziate da una gestione ipotetica del patrimonio. Sempre secondo Trovati ci sarebbero altre situazioni di allarme o preallarme; una di queste sono i debiti di finanziamento: “io leggo a pagina 19 del consuntivo 2009 del Comune – ha dichiarato Trovati – che la consistenza dei debiti di finanziamento non assistiti da contribuzioni; in rapporto alle entrate correnti; è pari al 152;48% cioé superiore al 120% previsto come limite massimo per un ente con un risultato contabile di gestione negativo. Cioé c’è un 32;48% in più di debito in rapporto alle entrate correnti e quindi la tranquillità dell’assessore rispetto ad altre realtà come Torino; io non la riesco a vedere.” L’assessore Vandone non è dello stesso avviso: “i conti del Comune sono sani; sono difficili da gestire perché ci sono stipendi da pagare tutti i mesi tra 800 dipendenti comunali e 1200 delle aziende dell’amministrazione con i debiti della passata gestione è estremamente complicato”. Per Gianni Trovati però la soluzione per uscire dal momento delicato sarebbe una necessaria politica di austerità.

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