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Il primo dei due Consigli Comunali di Alessandria fissati per la settimana corrente si è trascinato fino a tarda serata, non tanto per lunghe e approfondite discussioni, quanto per una serie di polemiche che si sono susseguite nel corso della seduta.

L’inizio della riunione è stata segnata dalle novità all’interno della Giunta e del gruppo del Partito Democratico. E’ stata ufficializzata, infatti, la nomina di Giorgio Abonante, ex capogruppo del PD, ad assessore al Bilancio. Il suo precedente ruolo è stato preso da Fabio Camillo Antenore, mentre il suo posto nella maggioranza di Palazzo Rosso è stato occupato per la prima volta dall’architetto Barbara Bovone. I cambiamenti hanno coinvolto anche la struttura interna del Comune: Giuseppe Formichella ha lasciato la carica di Segretario generale a Fabrizio Proietti, che ha già ricoperto tale ruolo al Comune di Bra.

Esaurita questa fase preliminare, è scattata la prima polemica della serata per bocca del consigliere del Movimento 5 Stelle, Domenico Di Filippo: egli, infatti, ha espresso “indignazione” nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale, Enrico Mazzoni, per la gestione della vicenda Aral e discarica di Spinetta Marengo (che, ricordiamo, è stata fermata da tutti gli enti coinvolti, Comune compreso). Di Filippo avrebbe voluto discutere ieri la relazione sulla partecipata e sul presunto futuro deposito di rifiuti inerti in Località Guarasca, ma dovrà attendere la seduta del 15 luglio. A spalleggiare il pentastellato è intervenuto Emanuele Locci (Fratelli d’Italia), il quale ha accusato Mazzoni di violare l’articolo 69, comma 8, del Regolamento del Consiglio, che avrebbe imposto di dibattere della vicenda nella stessa seduta. Su Facebook, Locci ha reso noto di aver chiesto un parere al nuovo Segretario Comunale, non avendo ricevuto replica (potete vedere qui il documento siglato dal consigliere sul fatto). In chiusura di Consiglio, Mazzoni ha replicato al tutto, affermando la correttezza del suo agire nel rispetto dell’articolo 81, il quale -ha detto- “sostiene che l’ordine dei lavori è deciso dal presidente e dalla capigruppo. Questa decisione e procedura degli atti da discutere è insindacabile”.

Questo non è stato l’unico momento drammatico della serata. Pochi minuti dopo, infatti, Giuseppe Santomauro, sindacalista della Segreteria Filt CGIL, ha interrotto più volte il prosieguo dei lavori, dichiarando l’intenzione di prendersi “tre minuti” per protestare contro la decisione, intrapresa da ATM, di mettere 40 dipendenti in cassa integrazione da mercoledì. Mazzoni ha inizialmente cercato di sopprimere la protesta, rimandando il confronto con i lavoratori durante una capigruppo nella giornata di oggi, ma Santomauro, accompagnato da altri dipendenti della partecipata, ha perseverato nella sua attività di disturbo. A quel punto, il Presidente del Consiglio ha fermato la seduta per qualche minuto, convocando una capigruppo in sala Giunta. Il sindaco Rita Rossa, invece, è salita in balconata per confrontarsi con i lavoratori. Rossa ha promesso di contattare azienda e Regione Piemonte per avere un quadro completo della situazione e verificare la fattibilità del provvedimento di cassa integrazione, soprattutto per quanto riguarda la copertura finanziaria.

Il primo argomento pienamente trattato dalla seduta di ieri sera è stata la delibera della Giunta di sciogliere il “Consorzio alessandrino per lo sviluppo cultura scientifica e tecnologica”, struttura partecipata da vari enti (Comune e Provincia tra gli altri) a supporto del Politecnico. Appurata la decisione di Torino, presa nel 2009, di ritirare la propria sede per la didattica in città (concentrandosi sulla “sola” ricerca), il Comune ha ritenuto di uscire dal Consorzio (come ha fatto da tempo la Provincia), dal momento che fin dal 2009 non ha più potuto pagare la propria quota di 232.000 euro, a causa della situazione di dissesto. Piercarlo Fabbio (Forza Italia) e Roberto Sarti (Lega Nord) hanno stigmatizzato l’atteggiamento improntato all’economia dell’amministrazione (in parte difeso dal capogruppo PD, Camillo), invitando quest’ultima a programmare iniziative future per lo sviluppo del polo universitario nella nostra città. Renzo Penna ha identificato nell’allora rettore del Politecnico di Torino, Francesco Profumo (ex ministro del governo Monti), il responsabile della chiusura della didattica alessandrina e ha invocato un ripensamento della sede centrale del Politecnico.

Dopo, sono state brevemente affrontate la conferma degli organismi collegiali di competenza del Consiglio Comunale, le modifiche al regolamento per la partecipazione, all’albo delle libere associazioni e al regolamento della Consulta del volontariato (finalizzata, secondo l’assessore Cattaneo, ad ampliare la platea dei suoi partecipanti ad altre associazioni, come il Fai), le modifiche allo statuto consortile del Cissaca, la proposta di attività di mediazione interculturale, accompagnamento in scuole e interventi sugli edifici scolastici di Borgo Rovereto (intervento compreso nel Pisu) e la modifica dello statuto di AMAG in adeguamento alle disposizioni nazionali sull’equilibrio tra i generi nel CdA.

Infine, Giorgio Abonante ha introdotto la relazione sui Rendiconti di bilancio per il 2012 e il 2013. Il disavanzo per il 2012 ammonta a 2.600.000 euro, quello per il 2013 a 3.500.000 euro. Il disavanzo di competenza per il 2012 ammonta a 8.700.000€, per il 2013  a 800.000€. Dall’altro lato, le entrate sono aumentate “grazie ai sacrifici compiuti dai cittadini, dai dipendenti delle partecipate e dalla stessa politica”. Alessandria è ancora fuori dal Patto di Stabilità ma “si é passati da 4 indicatori negativi a 3, con questi ultimi in miglioramento”. I debiti pregressi e gli oneri finanziari peseranno sulla previsione di bilancio 2014, ha detto l’assessore, e importante sarà l’impegno per la riscossione dei “residui attivi”, cioè i crediti. Il disavanzo del 2013 dovrà essere ripianato “nei tre esercizi successivi, come previsto dalla legge”. Stasera si terrà il secondo Consiglio Comunale, nel quale si discuterà e voterà sui succitati Rendiconti e sulla convenzione per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas in Alessandria e dintorni (la nota “gara del gas”).

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