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Anche ad Alessandria e provincia la crisi continua a farsi sentire. Dai dati si evidenzia che molte famiglie sono cadute in povertà e sono parecchi gli anziani che hanno difficoltà economiche anche per garantirsi da mangiare. Un tasso di disoccupazione che a maggio è tornato a salire al 12,6%: lo rileva l’Istat nei dati provvisori divulgati ieri segnalando un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile (rivisto al 12,5%) e di 0,5 punti nei dodici mesi. Rispetto al massimo storico del 12,7% di gennaio e febbraio, tuttavia, i tecnici dell’istituto indicano un “leggero miglioramento”. Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è stabile al 43%: in calo di 0,3 punti percentuali su aprile, ma in crescita di 4,2 punti sull’anno. Ed è record disoccupazione femminile: sfiora il 14% .
“Per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro si sta registrando un aumento esponenziale degli alessandrini senza risorse sufficienti. – precisano il presidente e il direttore della Coldiretti provinciale Roberto Paravidino e Simone Moroni – In questo momento di difficoltà in cui si trovano molte famiglie nel momento di fare la spesa, Coldiretti sta continuando sul territorio provinciale l’esperienza positiva dei mercati di Campagna Amica. L’acquisto di prodotti locali, di stagione, contribuisce a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, perché si evita di portare sulle proprie tavole alimenti che provengono dall’altro emisfero, che comportano forti emissioni di CO2 a causa dei lunghi trasporti. I mercati, con gli agriturismi costituiscono un vantaggio sia per i produttori sia per i consumatori. I primi, che nella catena distributiva tradizionale ricavano solo 17 centesimi per ogni euro speso al consumo, nella vendita diretta possono aumentare la loro parte di reddito senza pesare sulle tasche dei consumatori. Questi ultimi, da parte loro, hanno l’opportunità di acquistare prodotti sicuramente italiani con il miglior rapporto qualità/prezzo. ”
L’Italia, dunque, apre il semestre di presidente dell’Unione europea con un dato negativo dove l’andamento dell’occupazione e dei prezzi riflette in generale una situazione difficile sul lato degli acquisti alimentari che sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981 a causa della crisi e non hanno ancora beneficiato degli effetti positivi del bonus di 80 euro nelle buste paga di 10 milioni di italiani a partire dall’inizio di giugno.
“Nel 2014 si è toccato il fondo – precisano Paravidino e Moroni – con i prodotti della dieta mediterranea che sono quelli a subire il maggiore taglio della spesa alimentare che in media è stato pari al 2 per cento e non ha risparmiato nessun prodotto della tavola. Gli acquisti delle famiglie sono crollati, dalla pasta (-5 per cento) all’extravergine (-4 per cento), dal pesce (-7 per cento) alla verdura fresca (-4 per cento) nei primi due mesi rispetto allo stesso periodo del  2013. Una leggera inversione di tendenza positiva è attesa per la seconda parte del 2014 perché sarà proprio la spesa alimentare, che rappresenta la seconda voce dei budget familiari, a beneficiare maggiormente del bonus di 80 euro al mese per alcune categorie di lavoratori dipendenti, disoccupati e cassintegrati  che destinano una quota rilevante del proprio reddito all’acquisto del cibo”.

 

 

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Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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