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Dopo la puntata di ieri sera di “Servizio Più Pubblico” sul degrado del nostro patrimonio culturale che ha ribadito quello che da tempo l’italiano medio sa e patisce, poniamo la seguente riflessione all’attenzione dei nostri lettori.

Al di là del significato giuridico, avere la cittadinanza di una nazione significa identificarsi c0n la cultura e la storia di quel Paese, ma se la cultura è negata, la storia sepolta e le espressioni artistiche più alte, vilipese e stuprate dall’indifferenza, dall’abbandono e dall’utilizzo improprio dei soldi pubblici, allora io non posso identificarmi con un’identità che non c’è più, quindi, per sillogismo, neanche con la cittadinanza che deriva da quella identità.  A questo punto io cittadino non mi identifico con questa nazione e chiedo la rinuncia alla cittadinanza. Una provocazione, sì, ma in concreto impercorribile; pare, infatti, non esistere un istituto giuridico che preveda la rinuncia volontaria senza necessariamente trasferirsi all’estero e acquisirne un’altra, abbiamo cercato ma non abbiamo trovato risposte, quindi costretti a rimanere cittadini senza un’ identità culturale. E pensare che tutta la nostra penisola potrebbe vivere floridamente soltanto ed unicamente di turismo!

Fausta Dal Monte

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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