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Una sorpresa per gli occhi e per i sensi.

È il Giardino Sensoriale, il nuovo spazio di 900 metri quadri che impreziosisce il parco del presidio riabilitativo Borsalino, realizzato dalla società Borsalino2000 srl e implementato dalla Fondazione Uspidalet ONLUS.

Nicola Giorgione, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo: “La presentazione di questa terza realizzazione per il presidio riabilitativo Borsalino dimostra come la struttura sia amata ed inserita nel contesto territoriale, rappresenti una vera eccellenza e sia al centro di una serie di investimenti dal punto di vista scientifico ed economico. Per questo vorrei ringraziare il direttore del Dipartimento riabilitativo, il dott. Salvatore Petrozzino e tutto lo staff che qui opera con passione e amore per i paziente. Il secondo ringraziamento va ai nostri partner: ad Agostino Gatti, che da Presidente della Borsalino 2000 srl ha creduto ed investito nel progetto. Alla Fondazione Uspidalet ONLUS, con il loro prezioso supporto possiamo dare servizi altamente qualificati, come il Giardino”.

Alla Kouchnerova, Presidente della Fondazione Uspidalet ONLUS: “Il Giardino Sensoriale è un luogo di cura per il corpo ma anche per lo spirito e con grande gioia la Fondazione ha partecipato alla realizzazione di questo progetto che ben completa le altri dotazione del Centro Riabilitativo Borsalino e contribuisce a farne un centro di eccellenza unitamente alla grande professionalità ed all’impegno di tutti gli operatori sanitari che vi lavorano. Un grazie all’architetto Pier Giorgio Magrassi di Tortona che ha realizzato gratuitamente il progetto esecutivo con la collaborazione della 3i-engineering, che ha donato la progettazione elettrica. Il dottor Angelo Ranzenigo ha donato il progetto per i complementi ornamentali realizzati grazie alla generosità del dottor Giovanni Pugi, che ha voluto ricordare la memoria della mamma Rosa Fasciolo ed il fratello Mauro Pugi; la signora Costa Grazia, che nel suo testamento ha devoluto un lascito alla Fondazione, la famiglia Ilaria Cecchini e Matteo Bianchi, in memoria dei nonni Dino Cecchini ed Angelo Bianchi. Un ringraziamento particolare al dottor Agostino Gatti, che da presidente della società Borsalino 2000 srl, con grande sensibilità ha colto l’importanza di questo progetto contribuendo, in maniera determinante, alla sua realizzazione”.

Salvatore Petrozzino, direttore del Dipartimento Riabilitativo: “Oggi presentiamo il Giardino, uno degli anelli di questa trilogia che si inserisce con coerenza con gli altri due progetti e in un ipotetico percorso si pone come primo passo: in qualsiasi momento si parte dalla riflessione. In tutto il mondo si sente parlare di stimolazione e persone che si risvegliano dal coma. Noi, qui al Borsalino, abbiamo stimolazioni di tipo fisico outdoor, che ben si accompagna all’immagine di un percorso dell’anima. Il giardino, realizzato grazie ad una collaborazione multidisciplinare, è facilmente utilizzabile da chi è in fase di recupero e sarà utilizzato nelle strategie terapeutiche di incontro dell’uomo con la natura”.

È stato dimostrato che il Giardino Sensoriale ha provati effetti terapeutici in particolare su persone con disabilità (paralisi, cecità, demenza, morbo di Alzheimer) che possono godere, attraverso la fruizione continua di un’area verde progettata a questo scopo, del contatto con la natura in un contesto sicuro. Il progetto si pone molteplici obiettivi, tra cui la riduzione dell’uso di alcuni farmaci e dei problemi comportamentali ed in particolare il disorientamento spazio temporale; la stimolazione delle capacità residue; il rallentamento dell’inevitabile declino delle capacità sensoriali.

L’area dove è stato costruito il Giardino è collocata a sinistra del presidio, è interessata da percorsi, incroci, piazzali: lo sviluppo dei percorsi, inteso come una passeggiata continua, si presenta attraverso una ben definita diversificazione del rivestimento dei sentieri ed una caratterizzazione dei bivi e incroci, che potrebbero essere possibili cause di smarrimento, in modo da agevolare l’orientamento anche per i “non vedenti”.

All’interno dell’area i percorsi sono molto articolati per dare la sensazione di girovagare in libertà; ogni bivio ed incrocio segna una nuova e stimolante esperienza sensoriale; il paziente viene invitato ed accompagnato ad entrare nel giardino nel modo a lui più fattibile e congeniale. Il Giardino permette grazie alla sua articolazione un approccio a vari livelli, dal più “semplice” al più “complesso”. Inoltre, durante la realizzazione non si è sottovalutato l’aspetto della sicurezza evitando barriere, elementi a sorpresa, gradini, improvvise modificazioni di paesaggio, contrasti violenti di luce-ombra.

Tutto poi è stato arricchito da piante ornamentali, in un gioco di colori e toni, profumi e aromi.

L’architetto Magrassi, che ha progettato e seguito il progetto sintetizza l’intervento con queste parole: “Un progetto di architettura che fa della sua complessità materica e vegetale il punto di forza per interagire con i cinque sensi dell’uomo, per stimolare la sua complessa mente e risvegliare “ricordi d’un passato” che ritornano in primo piano, aiutandolo in un delicato percorso riabilitativo”.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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