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Continua a rincarare la benzina con punte che ormai sfiorano in alcune parti d’italia i 2 euro. Una corsa che non si arresta e punta sempre più in alto. Non é così a livello mondiale ma é un’anomalia tutta italiana. Sul carburante pesano ancora accise risalenti ai primi del ‘900 dal terremoto di Messina all’alluvione del Vajont; al terremoto dell’Irpinia. I distributori senza marchio fanno fatica a mantenere prezzi competitivi e da parte del Governo nessuna azione é prevista per “calmierare” una situazione simile. Rassegnazione e accettazione: dal benzinaio come dal gioielliere.

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