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Il Cociv continua a preparare i suoi cantieri mentre i comitati resistono

Spunta un cartello di ricerca personale a firma del sindaco

Nessuno intende fermarsi. Se si potesse riassumere con una sola frase quanto sta avvenendo in questi mesi sulla questione del Terzo Valico dei Giovi, lo si potrebbe fare così. Mentre il Cociv continua a preparare i cantieri laddove non siano ancora stati predisposti e a far partire i lavori dove essi sono già pronti, spesso incurante delle richieste di chiarimenti su vari aspetti della vicenda, i comitati che si oppongono all’opera proseguono nella loro “resistenza” presentando contributi ed esposti alle sedi competenti.
Tra dicembre e gennaio ci sono state evoluzioni notevoli in questa storia più che ventennale. Lauro spa, subappaltatrice per i lavori al cantiere di Voltaggio, ha dato inizio all’attività di scavo e ha affisso un avviso di ricerca autisti di camion e betoniere su carta intestata del Comune e con la firma del sindaco, Lorenzo Repetto.
Entrambe le iniziative hanno mandato su tutte le furie il Comitato No Tav Terzo Valico locale e l’associazione degli Amici della Ferrovie e dell’Ambiente, che hanno denunciato il comportamento a loro avviso scorretto dell’ente locale e il fatto che la Lauro spa, pur avendo in tasca l’approvazione del piano di utilizzo delle terre (avvenuta in estate per disposizione del Ministero dell’Ambiente), dovesse attendere quella del piano cave da parte della Regione, del protocollo amianto e del programma di opere viabilistiche specifico per la realizzazione dell’opera.
Inoltre, la ditta ha accumulato all’interno del cantiere stesso rocce provenienti dal tunnel di scavo, su cui hanno fatto analisi il Cociv, il Centro Amianto di Casale e ARPA Piemonte (quest’ultima ha negato la presenza di amianto lì e nei dintorni, senza, però, pubblicare i dati).
Il 12/12 è arrivata la convalida da parte della Regione del piano cave, limitatamente ai primi due lotti e con alcuni annotazioni a lato.
I lavori previsti consistono nella succitata preparazione della galleria della Val Lemme a Voltaggio e in interventi iniziali per il tunnel di valico ad Arquata Scrivia.
Tra le sedi scelte nel piano cave relativo a queste mansioni, vi sono la Libarna (tra Serravalle e Arquata Scrivia, 404.680 metri cubi), la Pieve di Novi Ligure (271.780 metri cubi), l’ex cava Cementir di Voltaggio (488.020 metri cubi) e Castello Armellino (tra Sale e Tortona, 1.333.621 metri cubi, dovrà ospitare materiali additivati con agenti schiumogeni).
Il via libera dell’ente è stato condizionato alla presentazione di maggiori dettagli sul piano del traffico stradale e ferroviario e sulla riqualificazione ambientale dell’ex cava Cementir e delle altre tre aree.
Sebbene siano molte le criticità che la realizzazione del Terzo Valico sta incontrando nel suo cammino (molte delle quali ancora irrisolte), pare che, a mano a mano, tutti i pezzi del puzzle stiano per andare al loro posto. Nello specifico, il 25/1 dovrebbe essere presentato il protocollo amianto, assieme agli studi sull’idrogeologia, a Carrosio.
Tuttavia, prima di mettere la parola “fine” alla vicenda, ci vorrà ancora del tempo.

Stefano Summa

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