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Diretti oggi da Annamaria Gheltrito, i 46 membri del coro hanno reclutato anche parecchi giovani

Canti popolari e non continuano a vivere dal lontano 1885

Spesso si parla di ciò che manca in una città, ma è bene ricordare le iniziative culturali che sono ancora vive e presenti. Fra queste c’è la corale di Acqui Terme, di cui viene individuata la primissima origine nel 1885. Dagli anni ’30 la direzione di Pinin u’ sôp (Giuseppe Ivaldi, detto “lo zoppo” a causa del suo zoppicare, appunto) si rivela fondamentale, fino al 1965 in cui la corale prende il nome “La Bujent e i Sgajentâ” (la Bollente e gli scottati, con riferimento alla fonte termale). Nel ’72 il coro, formato prima da sole voci maschili, diventa un coro misto, e nell’ 81, con regolare statuto, si trasforma nell’attuale “Associazione Corale Città di Acqui Terme”. Nata per salvaguardare il patrimonio e la divulgazione dei canti dialettali, la corale mantiene ancora diversi brani popolari nel suo repertorio, unendo canti classici, musica leggera, spiritual e molto altro. Tra le rassegne canore più importanti in cui si esibisce la corale ricordiamo Corisettembre, il concerto di Pasqua e quello di Natale, nato come augurio alla città. Non molti sanno che la corale ha partecipato a numerosi eventi all’estero, in Olanda, Francia, Polonia e Ungheria, solo per citarne alcuni. Diretti oggi da Annamaria Gheltrito, i 46 membri del coro hanno reclutato anche parecchi giovani. Se volete ascoltarli, o, perchè no, mettervi alla prova con il canto, visitate il sito www.coraleacquiterme.it.

Ilaria Zanazzo

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