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Terzo Valico: la Lauro spa può operare, non è coinvolta nell’inchiesta

Cantiere di Voltaggio: possono ritornare le ruspe

Il timore d’infiltrazioni mafiose nei cantieri del Terzo Valico, paventato da molti oppositori dell’opera, ha assunto forme concrete il 27 giugno. Quel giorno, infatti, un provvedimento della prefettura di Torino, emesso una settimana prima riguardo a due cantieri in Valle d’Aosta e nel Novarese, ha bloccato le attività della Lauro s.p.a., impegnata nella galleria di Voltaggio.
A rischio non è stato solo la continuazione dei lavori ma anche il futuro dei 52 dipendenti, 45 dei quali sarebbero stati licenziati. La decisione proveniente dal capoluogo regionale sarebbe stata determinata dalla perdita di alcuni requisiti legati all’autorizzazione antimafia.
A causare ciò è stato il coinvolgimento di un consulente esterno, membro del consiglio dei revisori dei conti, in un’inchiesta di mafia. La ditta ha fatto ricorso al Tar del Piemonte, il quale l’ha accolto l’11 luglio.
Pur non negando il coinvolgimento del soggetto nella dinamica processuale succitata, il provvedimento di revoca dei lavori non può essere giustificato solo da esso se “non corroborato da ulteriori elementi indicativi di un effettivo rischio di condizionamento delle scelte dell’impresa da parte di associazioni o soggetti mafiosi”.
Forte di questa disposizione, la Lauro ha ripreso i requisiti necessari per riprendere i lavori in Val d’Aosta e a Borgo Ticino e attende di farlo anche a Voltaggio.

Stefano Summa

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