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In pochi lo sanno ma, quella che conosciamo come “Guardia Medica”, attualmente è chiamata “Servizio di Continuità Assistenziale”.
Lo scopo del medico di guardia è quello di offrire al paziente un servizio di assistenza continua, in grado di poter sostituire gratuitamente l’intervento del medico di famiglia negli orari di irreperibilità.
Sul sito dell’ASL è possibile ottenere informazioni dettagliate in merito agli orari, i contatti ed i compiti del servizio di Continuità Assistenziale.
Ma chi non si serve di questa modalità, dove trova tutte le spiegazioni? Quando non è disponibile il medico di famiglia, si possono contattare altri enti in grado di farne le veci, ma non se ne conoscono i limiti ed i casi d’intervento. Talvolta, i pazienti, considerando il proprio problema di “estrema urgenza”, non comprendono il perché il medico di guardia, attraverso l’assistenza telefonica, voglia carpire il maggior numero di informazioni.
La pretesa di assistenza domiciliare è, forse, la peggior nemica del servizio di Continuità Assistenziale.
Eppure, basta un semplice calcolo matematico: un paziente che, per esigenza, si reca dalla Guardia Medica la sera di un giorno settimanale qualsiasi, sa di poter trovare due medici di turno. Di giorno (i sabati, le domeniche ed i giorni festivi), tre. Ipotizzando che nell’orario di reperibilità, in Alessandria, siano disponibili circa un centinaio di medici di famiglia per 115 mila persone, come possono 2/3 medici fronteggiare ogni richiesta di soccorso? Per giunta, sono senza autista e centralino che gestisce le chiamate.
Il colloquio telefonico è, pertanto, di fondamentale importanza.
I “pazienti impazienti” devono consentire al medico di acquisire tutti gli elementi necessari per decidere l’intervento più opportuno: limitarsi ad un consiglio telefonico, invitare il paziente a raggiungere la sede ambulatoriale, effettuare la visita a domicilio o rinviare il paziente a strutture più adeguate contattando, per esempio, il 118 nel caso si tratti di “emergenza”. La domanda che ogni paziente dovrebbe porsi prima di chiamare la Guardia Medica è: “Il mio medico di famiglia potrebbe risolvere il problema?”. Se la risposta è “Sì” ed il medico di famiglia non è reperibile, contattatela. Se la risposta è “No”, avete bisogno dell’intervento del 118.

Giada Guzzon

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