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Centro commerciale e complesso residenziale cominciano ad essere una realtà. Altri cubi di cemento impattano sul paesaggio

La Minoranza è da sempre contraria: rischio di esondazione del fiume e presunto amianto nel sottosuolo

I lavori sono partiti da qualche mese – inizio autunno del 2013 – ma i primi risultati si vedono, ovviamente, soltanto ora.
E, grazie al meteo che fino ad ora è stato clemente con il territorio ovadese, si spera di concludere la trasformazione dell’area ex Lai in un complesso commerciale-residenziale entro fine anno, secondo le previsioni.
A nulla è servita la forte opposizione di Ovada Civica, rappresentata da Franco Rocca, che nei mesi scorsi ha definito del tutto inadatto un nuovo insediamento commerciale in città, che creerebbe gravi problemi alle vendite al dettaglio, già in crisi. Eppure la benedizione per la partenza dei lavori era arrivata anche da un’esponente di spicco dell’opposizione provinciale; Ugo Cavallera (PdL), attuale Assessore alla Tutela della Salute e Sanità, Edilizia sanitaria, Politiche sociali e Politiche per la famiglia, Coordinamento interassessorile delle politiche del volontariato della Regione Piemonte, aveva dato il suo assenso al progetto, creando un forte fastidio nella minoranza locale.
Lo spazio commerciale previsto sarà rappresentato da un supermercato già presente in città (la Lidl), che si sposterà dall’attuale sede di via Novi al futuro centro di via Voltri, a pochi metri dal casello autostradale di Ovada.
La multinazionale tedesca ha già installato un grosso pannello per annunciare la prossima apertura, nell’inverno del 2014. La superficie complessiva del punto vendita sarà di 1.500 metri quadrati, di cui 1.000 accessibili per la clientela e il resto adibito a magazzino. A fianco del market, ci sarà spazio anche per uno o più esercizi commerciali privati, oltre ad un parcheggio da circa cento posti.
Eppure la zona in questione è da sempre al centro delle polemiche. Nell’ottobre del 2012, infatti, sull’area ex Lai sono scese nubi scure per questioni di amianto.
L’alleanza di minoranza tra gruppi politici e civici, formato da Franco Rocca (Ovada Civica), Angelo Priolo (Pdl Ovada), Eugenio Boccaccio (Fare per Ovada) e Micaela Anfosso (Lega Nord), in quei mesi, aveva varcato i muri del consiglio comunale ed era finita in Procura, con l’esposto presentato da “Fare per Ovada”.
Nel frattempo la situazione non era migliorata, anzi i problemi sono aumentati con il passare del tempo.
Il rischio era infatti di creare un nuovo quartiere a due passi dal torrente Stura, con tutti i gravi rischi di esondabilità. Sono infatti molti i cittadini rimasti scottati dall’alluvione che ha colpito Genova e dintorni nel 2011, con qualche lieve conseguenza anche per il territorio ovadese.
La Regione Piemonte, comunque, ha dato ragione all’amministrazione comunale (dopo un primo “attacco” sferrato a metà 2012) durante un’ispezione portata avanti da tecnici e personale qualificato nello scorso autunno.
Insomma, come compromesso è stato deciso di rinforzare gli argini del torrente Stura, che sarà diviso dal nuovo quartiere residenziale dalla strada provinciale 456 (ex statale del Turchino), per scongiurare il pericolo di esondazione del corso d’acqua.

 

Nella stessa zona via al terzo lotto del polo scolastico

scuolaDovrebbe completarsi entro il 2016 il polo scolastico di Ovada, che sarà situato in via Pastorino nei pressi del nuovo quartiere residenziale/commerciale (articolo a lato). La notizia è stata data durante il consiglio comunale dello scorso novembre, mentre per l’inizio dei lavori bisognerà aspettare la primavera. Attualmente la struttura comprende il liceo scientifico, da sempre situato in quell’area, e l’istituto tecnico commerciale, che si è trasferito in un fabbricato adiacente nel 2007. Ora, per costruire il terzo lotto, si parla di un costo vicino ai 4 milioni di euro: 300 mila saranno versati dal Comune di Ovada, 250 mila arriveranno invece dalla Provincia di Alessandria. Il resto sarà a carico della Regione Piemonte, secondo un accordo raggiunto tra le parti. I tempi, salvo ritardi nell’inizio dei lavori, sono già stati definiti. La prima tranche dovrà essere consegnata entro l’inizio dell’anno scolastico 2015-2016, per permettere agli studenti di trasferirsi dall’edificio di via Galliera nel nuovo polo scolastico. Dopo i primi 15 mesi di lavoro, che serviranno per la costruzione della struttura, si inizierà a ragionare sulla costruzione di una nuova palestra, che possa servire per tutti e tre gli istituti. La priorità al momento è l’installazione di nuovi laboratori, indispensabili per le materie scientifiche che vengono insegnate nei corsi. Intanto, per recuperare i 300 mila euro che dovrebbe sborsare il Comune, l’assessore Simone Subrero sta vagliato la possibilità di “vendere l’attuale sede dell’Itis di via Galliera”.

Luca Piana

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