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Scelta difficile per gli Amministratori Comunali tra città dormitorio e centri vivacizzati da musica e divertimento nelle serate d’estate

L’episodio criminoso avvenuto a luglio ha aperto un dibattito di cui non c’è ancora soluzione

Il brutto episodio del 26 luglio scorso, quando durante l’ultima serata dei “Venerdì di Luglio” di Novi Ligure è stato ferito un musicista a causa del troppo “rumore”, ha scatenato la reazione di coloro – soprattutto i più giovani – che non trovano nel territorio alessandrino un motivo di svago per trascorrere le serate in piacevole compagnia.
Alle 22.30 del fatidico giorno, in piazzetta San Pietro, Stefano Resca – uno dei musicisti impegnati nella performance insieme ad Alice Lenaz, Alessandro Balladore (chitarra) e Michele Carrozzi (batteria) – è stato colpito alla spalla e al polso da due pallini di fucile, sparati probabilmente da un fucile ad aria compressa.
Resca ha immediatamente smesso di suonare ed è successivamente stato soccorso e trasportato all’ospedale cittadino per accertamenti. Nei giorni successivi ha sporto denuncia contro ignoti, ma al momento non è ancora stato trovato un colpevole.
Tra le varie ipotesi vagliate dagli inquirenti, quella che sembra più probabile porta al gesto di un novese contrario a questo tipo di eventi, soprattutto se in una serata feriale e dopo cena.
L’episodio rappresenta il frutto di un’estate particolarmente difficile per tutto il territorio, visto che anche ad Ovada si sono vissute situazioni simili. La “movida” di Piazza Assunta, cuore del centro storico ovadese, non è piaciuta a diversi condomini, che si sono immediatamente recati a Palazzo Delfino per lamentarsi con il sindaco Andrea Oddone. Il primo cittadino ha allarmato le forze dell’ordine senza scendere a compromessi, cercando di limitare quantomeno il volume della musica entro la mezzanotte.
Stesso discorso per il tradizionale “Palio delle Balle”, che ha rischiato di trasferirsi allo Sferisterio (campo da tamburello) per lasciare libero il centro cittadino da schiamazzi e problemi di ordine pubblico. Il risultato non è stato confortante: la settimana prima della gara, la Pro Loco ha deciso di confermare la gara lungo le vie del centro – nonostante qualche polemica. Si è passati dalle oltre 30 squadre iscritte nel 2012 alle 9 di questa edizione.
Un vero e proprio fallimento, se si considera che nelle precedenti sei edizioni il numero delle squadre iscritte è sempre andato in doppia cifra.
La “movida” sembra lontana anni luce da tutto il novese, con buona pace dei tanti giovani che vedono le amministrazioni comunali di Acqui Terme e della vicina Riviera Ligure impegnarsi nel tentativo di dare spazio anche a serate a loro dedicate.
Il nodo da sciogliere, però, è ancora più complesso e lo dimostra il brutto episodio di Novi Ligure. “Il 26 luglio hanno sparato ad un ragazzo che suonava musica adatta a ogni età, non contro un disk jockey che remixava tracce musicali a volume troppo alto” è stato il commento dei presenti, ancora sbigottiti dall’accaduto. “Qui si spara sulla cultura, non sulla movida. La movida è quella che si trova a Rimini, Riccione o in Toscana”. Il pensiero, condiviso dal sindaco di Rocca Grimalda, Fabio Barisione, ha allargato il raggio d’azione della nostra inchiesta, che non si ferma più agli eventi e alla “movida” per i giovani ma anche alla cultura. Perché probabilmente l’obiettivo di qualcuno è di trasformare le nostre città in “dormitori”, senza eventi e manifestazioni di qualunque tipo, senza prendere di mira per forza i giovani e le loro passioni.

Luca Piana

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