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Francavilla Bisio: da quattro anni la protesta per l’inquinamento da pesticidi rimane inascoltata

I cittadini si sono rivolti a Zapping News con una storia incredibile

La notizia arriva nella nostra redazione subito dopo la pubblicazione di un articolo dedicato al mondo dei vini e al suo indotto nel numero di settembre.
Il problema che ci viene messo sotto al naso è, però, di ben altra natura: non si discute sulla bontà del vino o sulle mode di vinificazione ma di una denuncia fatta partire nel 2008 e ancora in atto.
Ci sono ben 47 famiglie coinvolte. Chi fa da portavoce a questa azione è il signor Giuseppe Stretti, che abita da sempre in una zona molto verde a Francavilla Bisio, regione Biutta, Gavi. La sua casetta a un piano si nasconde tra gli alberi, che formano un sentiero che si alterna con la piana tutt’intorno.
Le 47 famiglie che popolano questa regione e quella del versante opposto, chiamato Stella Novis, hanno riscontrato gli stessi sintomi: occhi irritati e gonfi, problemi nella respirazione, gola secca, arrossamenti e altri piccoli o medi disturbi che, via via, si è scoperto essere di natura comune e accertati dai medici interpellati all’inizio della vicenda.
Il signor Stretti vive da sempre in questa zona e si è trovato letteralmente una vigna proprio davanti al cancello del suo giardino. Ognuno dei nuclei sopraccitati ha a che fare con lo stesso problema: vigne intorno alle loro case che portano problemi di salute.
Un buon bicchiere di vino a tavola lo consigliano tutti i medici ma una spruzzata di anti muffa, antiparassitari e diserbo, al dì, proprio no.
Secondo la normativa, i filari esterni all’impianto, cioè gli ultimi tre alle estremità del lotto, vanno “trattati” a mano: non si deve usare il vaporizzatore meccanico e, tanto meno, sotto vento. Il gruppo di famiglie le ha provate tutte per farsi ascoltare ma, finora, quello che è successo è ben poco. Hanno scritto lettere al Sindaco di Francavilla, al Presidente Napolitano, all’ASL, all’ARPA, all’onorevole Cota: le 2 lettere al Presidente della Repubblica hanno prodotto una risposta ufficiale, dove si leggeva che chi doveva occuparsi del problema era l’ASL di Novi Ligure la quale ha delegato all’ARPA la rilevazione di eventuali sostanze volatili nell’aria al momento dei trattamenti.
L’ARPA ha risposto ufficialmente con una lettera, dicendo di non voler intervenire per proprie motivazioni. L’onorevole Cota non ha risposto neanche al sollecito.
Le famiglie in questione hanno alla mano le cartelle dei loro medici curanti, dove si emette una conferma dei sintomi riscontrati dopo le visite fatte singolarmente. Anche l’ASL di Acqui Terme ha mandato sul posto un responsabile, che facendo un sopralluogo 2 ore dopo un trattamento pre-vendemmia, asseriva con un documento che l’aria aveva un odore acre e che si notava un residuo polveroso artificiale depositato sulle superfici esterne della casa ( terrazzi e finestre). Il signor Stretti sta ancora aspettando l’intervento di chi ha il dovere di tutelare la salute delle persone; questi 5 anni di semi-omertà da parte delle istituzioni non lo hanno scoraggiato. Le 47 famiglie hanno pile di documenti, atti d’ufficio che, come una matrioska, si fagocitano l’uno l’altro.
Le 47 famiglie chiedono a voce alta di essere tutelate sul piano della salute, e lo chiedono da 5 anni; noi ci chiediamo perchè l’ecologia, la salute e il benessere siano slogan propagandistici in bocca a chi dovrebbe agire.

Mario Andrea Morbelli

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