dialessandria.it - no photo
dialessandria.it - no photo

Crollo del mercato immobiliare.

Paolo Righi, Presidente Nazionale Fiaip: “Servono nuove politiche per la casa e tutto il comparto immobiliare. Riaccendere subito il motore del mattone se l’Italia vuole stare, a pieno titolo, in Europa”

La crisi economica mondiale non risparmia il mercato immobiliare. I dati pubblicati dalla Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionisti) parlano chiaro: nel 2012 c’è stato un calo della compravendita superiore al 30% nel territorio ovadese. Il risultato conferma il trend negativo iniziato dodici mesi fa, quando la flessione si aggirava al 20%. Eppure il territorio ovadese è sempre stato particolarmente apprezzato grazie alla vicinanza con la Liguria e con la Provincia di Genova, che garantiva un buon flusso di acquisti sia di prime sia di seconde case. Il trend negativo dell’ovadese, comunque, rispecchia le percentuali nazionali.

Per questo la Fiaip presenterà a Roma il prossimo 24 gennaio il “Manifesto per il rilancio dell’immobiliare”, un’iniziativa promossa per far ripartire il mercato immobiliare e dare nuovo slancio all’economia del Paese. “Adesso ci aspettiamo che coloro i quali saranno chiamati a guidare il Paese, siano in grado di riprendere il filo della buona politica e possano attuare in tempi brevi un piano di rilancio del nostro settore, che attualmente rappresenta in Italia quasi il 20% del Pil” sottolinea Paolo Righi, Presidente Nazionale Fiaip. Tra le cause della stagnazione c’è sicuramente l’Imu, l’Imposta Municipale Unica introdotta dal precedente governo Monti, che ha raffreddato soprattutto gli acquisti delle seconde case. “Servono nuove politiche per la casa e tutto il comparto immobiliare. C’è una netta colpevolizzazione ideologica del bene case. L’Italia per stare in Europa, a pieno titolo, deve affrontare gli annosi problemi  strutturali che il settore si porta avanti da troppo tempo.

È necessario riaccendere subito il motore dell’immobiliare  e sono necessarie politiche che stimolino gli investimenti nel mattone e un allentamento immediato della morsa tributaria sugli immobili” ha concluso Righi. “La prossima riforma del Catasto, l’IMU, la TARES che farà il suo debutto quest’anno, insieme  ad una miriade di altre imposizioni fiscali – secondo la Fiaip –  renderanno sempre più difficile l’approccio all’acquisto della casa di proprietà e all’investimento immobiliare per fini locatizi”.

Tornando ai dati del territorio, va segnalato anche un crollo nella vendita di negozi e capannoni, che hanno raggiunto il picco negativo del 30-40%. In tutto questo a guadagnarci sono gli affitti che, nonostante la crisi, mantengono un saldo positivo se confrontati con i dati degli anni precedenti. La flessione, segnalata nella Provincia di Torino attorno al 23%, è percepita in maniera eguale in tutto l’alessandrino. Nel novese si parla di mercato stagnante dal 2010, soprattutto a causa del caro-affitti, mentre l’acquese si divide in due tronconi: la parte positiva riguarda la compravendita, spesso da parte di milanesi e genovesi, di case di campagna appena al di fuori della città. Acqui, invece, viaggia sulla media nazionale.

0 0 voti
Valutazione articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
0
Vorremmo sapere cosa ne pensi, scrivi un commento.x