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Quattro milioni di euro erano stati investiti per il palazzo di giustizia che ora è in fase di smantellamento. Iniziati i trasferimenti degli uffici.

In futuro si pensa a riconvertire la struttura in una scuola o nella sede dei vigili della città di Acqui Terme

È passato più di un mese da quando il Tribunale di Acqui ha chiuso i battenti, almeno sulla carta. Dal 13 settembre numerose sedi “minori” non esistono più anche se è stato concesso loroun periodo per il trasferimento del personale e delle pratiche presso le sedi più grandi.
Acqui Terme non avrà più il suo tribunale, anche se potrà accontentarsi di ulteriori 5 anni per compiere tutti i trasferimenti del caso.
Intanto, al palazzo di giustizia si respira tanta solitudine perché molti uffici sono già chiusi: inutile constatare che questo trasferimento sembra una barzelletta. Lo Stato a fine anni ’90 aveva stanziato oltre 4 milioni di euro per la costruzione della struttura in cui per un decennio sono transitati migliaia di avvocati, mezzo milione di pratiche e decine di giudici (tra trasferimenti vari).
“E la battaglia è stata fatta da diversi soggetti: Comune, Ordine degli Avvocati, l’Assemblea forense, qualche parlamentare e istituzione locale. Ma nulla è servito. Questo territorio ha una conformazione molto particolare – dice un Avvocato che ho incontrato nel corridoio deserto del Tribunale – e diventa difficile portare un testimone di un processo da Roccaverano ad Alessandria. Figuriamoci in periodi invernali, quando il lungo percorso viene ostacolato anche dai problemi di viabilità”. Ed il periodo invernale è in arrivo e vedremo che cosa accadrà. Rammarico anche per il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Acqui Terme-
Nizza Monferrato, Piero Piroddi, che lamenta la poca difesa del territorio da parte degli esponenti politici, anche alla luce della probabile non chiusura di altri tribunali “minori”, salvati all’ultimo momento, come quello di Alba.
Ed ora si pensa al trasferimento “Per evitare che non sia un meccanismo farraginoso, occorrerà però un aiuto logistico da parte delle amministrazioni locali – dice Piroddi – in quanto, così come ha correttamente sottolineato il presidente della Corte, dovrebbe essere interesse dei singoli comuni sedi di uffici giudiziari il conservare la giurisdizione di prossimità”.
Comunque vada, il tribunale tra 5 anni chiuderà definitivamente, ma già in molti pensano al suo futuro: chi dice che si potrà avere una nuova scuola, una nuova sede del comune oppure il nuovo ufficio dei vigili della città.
In effetti, prima del Tribunale c’era già la scuola media “Pascoli”, in vita dal periodo della seconda guerra mondiale. Visto che la città necessità di un nuovo polo scolastico, perché non usare una struttura costata parecchi milioni di euro per la formazione degli studenti?
Pare, però, che la scuola debba costruirsi entro il prossimo anno e, dati i tempi del trasferimento, questa operazione non si possa fare. Per l’ipotesi del Comune, alcuni uffici sono stati trasferiti all’ex Caimano e sono pochi oramai i locali ancora da trasferire.
Ipotesi più accreditata rimane, dunque, il trasferimento della postazione dei vigili.
I locali attualmente in uso sono in affitto presso una private equity che gestisce gli immobili di proprietà dello Stato e il desiderio dell’attuale amministrazione comunale è quello di spostarsi in un locale con un contrattodi comodato gratuito, cosa possibile, forse, nella sede del tribunale.
Anche perché la struttura giudiziaria dispone di un parcheggio utile ai mezzi della municipale.
Altro fattore interessante è il tempo: bisogna aspettare ancora 4 anni e 11 mesi, giusto il tempo burocratico per il trasferimento!

Giampi Grey

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