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Botta e risposta tra le associazioni ambientaliste e il Comune di Spigno Monferrato per un caso ancora irrisolto. Ad inizio aprile sono stati trovati morti due esemplari di lupo appenninico nel comune di Spigno Monferrato e ormai da un mese nessuno sa ancora il motivo del decesso.
Le guardie zoofile dell’Enpa avevano subito parlato di avvelenamento grazie a “bocconi” contenenti sostanze mortali, come peraltro ipotizzato anche dal personale del servizio veterinario dell’Asl Al di Acqui Terme.
Ma i rilievi dell’autopsia degli animali, effettuato dall’istituto Zooprofilattico della Regione Piemonte, non sono ancora arrivati. Ed, in effetti, le esche avvelenate sono diffuse per la protezione della fauna selvatica cacciabile (fagiani e lepri) dalle volpi e dunque anche dai lupi. Da qui l’accusa all’amministrazione comunale di non avere adottato alcun provvedimento per la sicurezza del territorio. Il sindaco respinge le accuse ricordando che, dopo qualche giorno, aveva provveduto ad avvertire le autorità preposte alla bonifica del territorio.
Durante l’operazione, coordinata dal Comando dei Carabinieri di Spigno, non sono state riscontrate tracce di esche avvelenate. Il Comune ha successivamente emanato, comunque, un’ordinanza che “sconsiglia la conduzione di animali domestici nella zona interessata per un periodo di sessanta giorni, cioè fino al 10 giugno 2014”.

GG

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