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Lavoro del futuro

Quante volte avete letto in un annuncio la richiesta esplicita di “bella presenza”?
Spesso, quasi sempre: ciò la dice lunga su quanto conti l’aspetto nella nostra società, il proverbio “l’abito non fa il monaco” non vale più, e se non rispetti un certo standard molte volte sei fuori, come direbbe Briatore.
Ma per sopperire a questo problema di look l’attivissima industria della moda ha sfornato il coolhunter, traducibile in “ricercatore di tendenza”, una figura sicuramente interessante nella giungla di stilisti o aspiranti tali.
Il ricercatore ha lo scopo di anticipare le nuove tendenze nel campo della moda, analizzando trasversalmente i vari strati della società: dai personaggi dello spettacolo alle sottoculture giovanili per tramutare in beni di consumo una certa filosofia di pensiero.
Il coolhunter deve capire qual è la filosofia predominante del momento, per fornire alle case di moda materiale utile a delineare una certa linea di prodotti da rigettare sul mercato come concretizzazione di un ideale.
In parole povere il coolhunter è colui che fa nascere una moda, è colui che vi fa preferire un colore piuttosto che un altro; un materiale piuttosto che un altro; è il diabolico professionista che tira i fili di una marionetta che il mondo osserva e copre di soldi.
Il coolhunter di fatto è un sociologo dell’abbigliamento, settore che nel 2013 in Italia ha fatturato 7,8 miliardi di Euro.

NC

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