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Il presidente e fondatore di Emergency in un toccante incontro con la nostra città

“I soldi di un solo giorno di guerra in Afghanistan per costruire un ospedale”

Ore 21 di una sera autunnale. Appuntamento presso l’associazione “Cultura e Sviluppo” in piazza Fabrizio De André, 76. Fuori soffia un po’ di vento, ma dentro l’atmosfera è calda. Per l’occasione, data la numerosa risposta del pubblico alessandrino, è stata predisposta una sala conferenze con collegamento audio-visivo verso un’altra sala con posti a sedere, l’entrata e l’esterno dell’edificio. Una folla di persone riunite per un unico grande scopo: ascoltare le parole di un uomo, un uomo come tanti, ma che, nella sua vita, ha saputo fare la differenza, regalandosi un posto nel cuore di molti; quell’uomo è Gino Strada. “Saluto i tanti che sono in sala e tutti gli altri che stanno seguendo il collegamento. Vorrei raccontarvi la storia di Emergency…” Accolto in sala da un lungo, caloroso e forte applauso, Gino Strada chiarisce sin da subito lo scopo della conferenza: parlare di un “figlio” che, dal 1994, è entrato a far parte del panorama mondiale quale organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS): “Emergency”. Emergency è un’organizzazione che offre assistenza medico-chirurgica gratuita e di elevata qualità alle vittime delle mine antiuomo, della SAM_1167guerra e della povertà. Durante il suo discorso ,Gino Strada ci informa del ruolo predominante che il nostro paese ricopriva nel 1994 come produttore di mine antiuomo e ci parla degli scopi iniziali di Emergency: incontrare i feriti e garantire loro una degna assistenza. L’incontro diretto con le vittime delle armi di distruzione di massa ha spinto l’associazione ad allargare i propri orizzonti fornendo ospedali, centri di pediatria, di maternità e di riabilitazione in cui ricevere cure ed assistenza della durata di sei mesi e dove poter frequentare anche corsi di formazione professionale, in quei paesi in cui la sanità è assente o a pagamento anche se insufficientemente adeguata. Negli ultimi dieci anni, Emergency ha toccato vette sempre più alte allargando il suo fronte d’intervento verso la proclamazione, la rivendicazione e la difesa dei diritti dell’uomo, anche in Italia, dove ha organizzato delle strutture mobili come autobus per fornire assistenza alle persone in difficoltà. Disarmante il dato che Gino Strada trasmette alla platea: i soldi di un solo giorno di guerra in Afghanistan sarebbero sufficienti per costruire un polo d’eccellenza. Informare, sensibilizzare e “colpire” sono le risposte che un incontro di questa natura spera di suscitare. “Informare”, perché non tutti sono in grado di immaginare la sofferenza che l’essere umano è in grado di causare ai suoi simili, indipendentemente dal sesso e dall’età. “Sensibilizzare”, perché, quando si sente parlare anche solo marginalmente della crudeltà dell’uomo, qualche animo si turba.“Colpire”, perché, per arrivare al cuore di molti, bisogna scalfirli, inciderli con la punta di una freccia, simbolo di sofferenza, dolore, mutilazione e morte. Una freccia che lascia la scia di anziani, donne, uomini e bambini. Una freccia scagliata per far riflettere, per mostrare la concretizzazione della brutalità dell’uomo e per arrivare ad un pubblico sempre più vasto. Una freccia scoccata per amore.

Giada Guzzon

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