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Enrico Minasso e i suoi scatti per un progetto del professor Domenici e una mostra itinerante

La fantasia e la creatività non conoscono barriere ideologiche nè pregiudizi

CCosa ti piacerebbe fotografare?”. Una domanda di una certa importanza, se non vi siete mai messi dietro l’obbiettivo.
Il fotografo Enrico Minasso lo ha chiesto ad alcuni ragazzi affetti da problematiche fisiche o psicologiche. Tutto questo grazie ad un’iniziativa battezzata col nome di “Click & Smile”.
Ideato dal prof. Domenici, primario del reparto pediatrico dell’ospedale di Lucca, il progetto consiste nel coinvolgere i giovani a scattare fotografie che verranno selezionate per creare una mostra proprio a Lucca, il cui incasso sarà devoluto all’attivazione di uno sportello di ascolto per uomini maltrattanti.
La mostra, inoltre, sarà in esposizione in tutte le città in cui hanno sede le Associazioni Non Profit coinvolte.
Minasso, fotografo nella città di Acqui Terme, si è unito al programma e da subito ha cercato di entrare in sintonia con i ragazzi cui fa da tutor.
“Alcuni volevano fotografare i negozianti, altri le fontane, altri ancora i fiori. Uno, in particolare, voleva immortalare la legna che aveva tagliato con suo nonno. Quando si sentono spronati ad inventare, a cercare un’idea, si dimostrano molto incuriositi”. Lo dice con un sorriso così sentito, da poter toccare con mano il suo impegno e la sua passione.
La parola d’ordine è “coinvolgere” i giovani. Stimolarli, motivarli.
Essendo persone che presentano situazioni di disagio, ci si può chiedere quanto queste costituiscano una difficoltà.
“Per me, semplicemente, vivono in un altro mondo che non è il nostro”: e con questa risposta, forse, il fotografo ha detto tutto ciò che bisogna sapere.
Nel progetto sono coinvolti anche altri fotografi provenienti da Roma, Cagliari, Genova, Lecco, Milano.
Inoltre, prenderanno parte all’iniziativa esponenti molto noti del panorama fotografico italiano. Primo fra tutti, Gianni Berengo Gardin, che ha esposto le sue opere al Museum of Modern Art di New York, al Guggenheim Museum, collaborando inoltre con testate come L’Espresso, Time, Stern.
Altro nome di spicco, quello di Ivo Saglietti, per tre volte vincitore del World Press Photo.
Le finalità del progetto, iniziato ad ottobre e che terminerà a gennaio, sono due: contribuire all’attivazione dello sportello ed aiutare i giovani che prenderanno parte all’idea, sotto la supervisione di esperti fotografi.
Si cerca così di attivare un ciclo positivo, in quanto l’aiuto per gli uomini maltrattanti verrebbe proprio da chi non ha, o non ha avuto, la possibilità di vivere un’infanzia o un’adolescenza felice

Ilaria Zanazzo

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