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Le Comunità montane sono in un limbo, forse dimenticato da tutti. Sono mesi che gli amministratori della Comunità Appennino Aleramico Obertengo attendono istruzioni sul futuro della gestione del proprio Ente, destinato, assieme ad altre comunità del territorio, a lasciare spazio ad Unioni di Comuni. “Siamo pronti a lasciare l’incarico poiché la situazione è drammatica in termini monetari” – spiega il vicepresidente Franco Ravera, sindaco in scadenza di Belforte e presidente della neonata Unione montana dal Tobbio al Colma (tra Bosio, Belforte, Lerma, Casaleggio e Montaldeo). Le dimissioni riguarderebbero, oltre a Ravera, il presidente Giampiero Nani e gli assessori Lucio Prati, Diego Caratti e Carlo Alberto Masoero. Con le dimissioni, subentrerebbe un commissario prefettizio. Il problema più grande ed ancora non risolto riguarda il personale attivo, che in tutta la provincia, tra le varie comunità montane esistenti, conta 40 lavoratori. Solo negli ultimi tempi, grazie ad un accordo tra Regione e sindacati, si parla di un ricollocamento nelle future Unioni, alcune già esistenti, ma non tutti potranno essere riassorbiti nei nuovi Enti. “Sino ad ora abbiamo provveduto a pagare gli stipendi per senso di responsabilità – dice ancora Ravera – ma non possiamo andare avanti per molto grazie alla gentil concessione delle anticipazioni di cassa delle banche”. Insomma, la situazione è grave ed è opportuno che le Istituzioni locali si mobilitino ancora una volta per risolvere il problema.

Giampi Grey

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