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Anziani, disabili, giovani, immigrati. Sono solo alcuni dei settori di cui si occupa la Cooperativa CrescereInsieme. Battezzata nel 1991, questa Onlus nasce in collaborazione con la Caritas di Acqui Terme, per prevenire il disagio minorile, per assistere ed educare. Con 109 soci, di cui 81 lavoratori, CrescereInsieme opera in provincia di Alessandria e nel sud Astigiano. Tra le innumerevoli iniziative della Cooperativa si segnalano quella dell'”emergenza Nordafrica” ed un progetto a favore dei rifugiati politici. Recentemente, però, la giunta comunale avrebbe dato parere contrario ad un nuovo programma provinciale di accoglienza profughi e rifugiati.
Tra le motivazioni espresse dal sindaco Enrico Bertero in una lettera pubblicata sul settimanale di informazione acquese L’Ancora, un persistente numero di casi di disagio giovanile ed economico delle famiglie. “Precisiamo che il progetto non sarebbe stato finanziato dal Comune di Acqui Terme. Dovevamo solo ricevere un avallo, ossia un permesso, da parte loro”, commenta uno dei soci di CrescereInsieme.
“Vorremo anche far presente che siamo una Onlus, un’organizzazione senza scopo di lucro. Non traiamo nessun guadagno dalle persone a cui forniamo assistenza. Inoltre, i finanziamenti che riceviamo vengono reinvestiti in progetti sul territorio”.
Tra le strutture all’attivo della CrescereInsieme, infatti, ci sono la Comunità Educativa Residenziale “Orsa Minore”, la Comunità Alloggio “Il Giardino”, a Castelnuovo Bormida e la gestone del Micro Nido nel comune di Alice Belcolle.
Per ciò che riguarda l’immigrazione, CrescereInsieme si occupa anche della seconda accoglienza per famiglie in attesa di ricongiungimento famigliare, a Canelli, con quattro alloggi a disposizione, e la possibilità di soggiornare nel Centro di Accoglienza, con 15 posti letto presso la parrocchia di San Tommaso ancora a Canelli.
“Le nostre iniziative non nascono con ragioni politiche nè religiose. Poniamo al centro delle nostre azione la Persona, soggetto attorno al quale costruire obiettivi, strategie, servizi, linee di intervento e programmazione educativa”, aggiunge un altro socio della Cooperativa.
“Il nostro rammarico più grande è quello di non aver avuto un dialogo, ma piuttosto una chiusura. Comunque la scelta è stata questa, ora ci rimboccheremo le maniche e come sempre lavoreremo su nuove proposte per aiutare a crescere chi ne ha bisogno”.

Ilaria Zanazzo

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