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Richiesti agli enti no-profit fino a 1200 euro al mese per l’utilizzo dei locali di proprietà pubblica. Per i rappresentanti si tratta di “cifre folli”

Il Municipio risponde che ci sono ampi margini di trattativa: “Ci ha obbligati la Corte dei Conti”

Battaglia ancora aperta tra le associazioni dell’acquese ed il comune di Acqui Terme. Pochi mesi fa l’ente comunale aveva inviato una lettera alle varie associazioni in cui si richiedeva un affitto per l’utilizzo dei locali di proprietà pubblica adibiti a sedi degli enti no profit del territorio. Fin qui tutto normale a parte le cifre evocate.
Dai 50 ai 1200 euro al mese con esborsi per alcune associazioni che possono arrivare fino a 15 mila euro annuali in base alle metrature delle varie sedi. “Cifre folli” riferiscono dall’ultima riunione avvenuta a marzo i rappresentanti delle principali associazioni. Ma intanto la lettera è arrivata con le richieste: 1.200 euro per l’associazione nazionale degli Alpini che negli anni peraltro ha speso 50 mila euro per la ristrutturazione della propria sede; 400 euro per la sede della banda della città; 70 euro per l’associazione Arma Aeronautica; 125 per l’associazione Marinai d’Italia e via dicendo. “Purtroppo, ci si ricorda solo delle associazioni quando viene chiesto loro di pagare l’affitto, mentre non si tiene conto che rappresentano una vera risorsa per la nostra società” lamenta Giorgio Pizzorni. C’è chi ha preso carta e penna ed ha scritto alla propria rappresentanza nazionale come Ernesto Gioito dell’associazione Arma Aeronautica. “La nostra sede è molto piccola e la richiesta è di 70 euro al mese non ci consentirà di andare avanti, rischiamo di chiudere visto che non sono sufficienti i soldi del tesseramento”. Dal comune fanno sapere che “si tratta di cifre indicative con un ampio margine di trattativa”. Il consigliere delegato alle Problematiche relative alle associazioni, Alessandro Lelli, cerca di chiarire la situazione: “Siamo obbligati a chiedere un canone di affitto alle associazioni, visto che ci è stato chiesto dalla Corte dei Conti: il Comune non può mettere gratuitamente locali a disposizione. Dall’altra parte comprendiamo la situazione visto che esiste anche una normativa che di fatto impedisce di erogare contributi alle associazioni e questo divieto riguarda anche la consegna di locali ad uso gratuito. Naturalmente mi rendo conto che chiedere un affitto è antipatico, soprattutto se si considera il fatto che si tratta di associazioni che si impegnano veramente tanto ognuno nel  proprio settore. Naturalmente, incontreremo i rappresentanti di tutte le associazioni per valutare caso per caso”. Nella richiesta però c’è anche la possibilità di ottenere uno sconto in base alle finalità operate dalle associazioni e soprattutto di “conguagliare” parte dell’affitto svolgendo attività a favore del Comune. Sotto questo aspetto non ci sono problemi per l’Associazione Carabinieri in Congedo che da tempo svolge assistenza davanti alle scuole e si occupa di protezione civile: un rimborso gli sarà sicuramente garantito. Altre associazioni sono disposte ad organizzare corsi di musica, concerti a favore del Comune e sono disponibili a mettere a disposizione le proprie risorse umane in caso di necessità ed emergenza.

 
Giampi Grey

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