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È ormai quasi pronto per la pubblicazione il bando che verrà pubblicato nei prossimi giorni, utile a trovare alla Cittadella di Alessandria un nuovo proprietario. La storica fortezza cittadina, universalmente riconosciuta come bene storico di grande valore, giace da anni in uno stato di semi abbandono, curata esclusivamente dai volontari FAI, che, per quanto possibile, lavorano con passione e dedizione per arginarne il declino. Nei mesi scorsi, considerata la mancanza di risorse del settore pubblico, si è resa necessaria la decisione di affidare la struttura ad un privato che, si spera, possa finalmente far fruttare le enormi potenzialità dalle fortezza. Indicare come dovrà essere utilizzata la Cittadella e quali saranno le modalità per la scelta del nuovo gestore, non è, però, cosa facile, tantomeno per le istituzioni, divise tra organi di competenza e colori politici degli addetti ai lavori. Questa spaccatura si è palesata durante l’incontro avvenuto tra Ernesto Alemanno, direttore regionale di Piemonte e Valle d’Aosta dell’Agenzia del Demanio, e i membri alessandrini della commissione Cultura e Territorio, terminato senza grosse novità, complice il clima di astio politico che ha tenuto lontane le parti.
I consiglieri Giovanni Barosini (UDC) e Maurizio Sciaudone (FI) si sono posti con un atteggiamento molto critico nei confronti del Demanio, denunciando come, secondo il loro parere, lo Stato sia stato assente negli ultimi anni non offrendo la propria collaborazione al Comune di Alessandria. Le accuse sono state rispedite al mittente dal dottor Giovanni Zito, tecnico del Demanio, presente all’incontro, che ha ribattuto spiegando come il Comune, durante il lungo periodo nel quale ha avuto in gestione la fortezza, non sia riuscito a presentare un solo progetto. Le dimensioni così estese della Cittadella hanno comunque messo d’accordo le parti sul fatto sia difficile sfruttare al meglio la struttura, “sarebbero infatti 22mila le persone da impiegare in un’area così estesa”- ha spiegato Zito – “è impensabile, quindi, avere un singolo progetto, come può essere un ristorante o un polo alberghiero, ma occorrono diverse idee in una visione di progetto più ampia”. Maurizio Sciaudone ha, quindi, messo in guardia i colleghi sul rischio che l’economia locale correrebbe nel caso in cui venissero aperti nuovi esercizi commerciali all’interno della fortezza, facendo intendere che, in un contesto economico traballante come quello alessandrino, dove il commercio al dettaglio è sempre più in difficoltà, aprire un nuovo centro di grande distribuzione pare una scelta azzardata.
Fuori dal coro è intervenuto il consigliere Pd Giorgio Abonante, il quale ha auspicato una cooperazione tra Demanio e Comune, “mettendo da parte i contrasti per trovare una soluzione che sia positiva per Alessandria”. La speranza è che, con la pubblicazione del bando nei prossimi giorni, si possa trovare un privato, scelto rispettando i vincoli imposti dal Demanio per evitare infiltrazioni pericolose, in grado di sopperire alle difficoltà incontrate dalle istituzioni, inerenti sia alla mancanza di fondi a disposizione, sia alla pochezza delle idee fino ad ora proposte.

Marcello Rossi

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