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La storia di Spinetta Marengo e delle sue vicende ambientali, che include la messa in sicurezza operativa della Solvay e la questione della cava Guarasca 1, oggetto d’indagini della Procura, s’è arricchita di un altro capitolo grazie al Terzo Valico dei Giovi.
Il Comune di Alessandria, infatti, ha approvato una delibera di Giunta con cui ha autorizzato il Cociv a utilizzare le cascine Clara e Buona ad Alessandria (al Cristo), Bolla e Guarasca 2 a Spinetta per il deposito dello smarino proveniente dai primi due lotti della grande opera. La decisione è stata giustificata citando la “strategicità” dell’opera stessa, rilevando la superiorità della Legge Obiettivo sulla “normale potestà dei Comuni” e annunciando come opere compensative il rifacimento dei marciapiedi di via Genova e della Strada della Stortigliona. Rita Rossa ha rassicurato sui controlli effettuati da Arpa, affermando che l’agenzia ambientale avrà a disposizione fondi speciali forniti dalla Provincia.
La scelta del Comune ha suscitato le critiche sia di elementi della maggioranza, tra cui Claudio Lombardi, Assessore all’Ambiente ed esponente di SEL, che non ha dato il suo assenso, sia movimenti di opposizione politica, in primis il M5S, senza dimenticare il Movimento No Terzo Valico e il comitato Falde Sicure, guidato da Tino Balduzzi. Si teme, in particolare, la possibilità che i materiali depositati, contenenti schiumogeni o amianto, possano filtrare nella falda sottostante, una delle tre più grandi in Piemonte.

Stefano Summa

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