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Nel dicembre del 2012 Federfarma Alessandria, l’associazione dei proprietari di farmacie della nostra città, denunciò ingenti ritardi nel rimborso dei farmaci mutuabili di fascia A da parte dell’ASL.
Furono quantificati crediti per 20 milioni. Dopo aver predisposto iniziative di messe in mora e decreti ingiuntivi, l’associazione proclamò a metà gennaio una singolare forma di protesta, che prevedeva la consegna ai cittadini di un solo farmaco per ricetta.
Questa sorta di sciopero bianco fu interrotta dopo pochi giorni, come ricorda a Zapping News il dott. Luca Zerba Pagella, presidente di Federfarma Alessandria, grazie all’intervento del Prefetto Romilda Tafuri, che avviò una procedura di conciliazione tra i farmacisti e l’ASL locale.
Il 21 gennaio 2013 fu siglato un accordo tra le parti in causa, compresa la Regione Piemonte, nel quale si decretava un piano di rientro dai 16 milioni di rimborsi (una quota di 4 milioni, equivalente a metà di settembre, fu saldata in precedenza), risalenti all’altra metà di settembre, ottobre e novembre, entro il 31 luglio 2013.
“Nonostante richieste in tal senso, non sono state delineate indicazioni sui modi e tempi attraverso i quali si sarebbe arrivati a saldare il pregresso”, ricorda Zerbi Pagella. Inoltre era annunciato il ripristino della regolarità nei rimborsi dai mesi successivi.
Che cosa è successo dalla firma di quell’intesa? “La scorsa settimana è arrivata una prima rata del 10%, che riteniamo insoddisfacente, giacché a Cuneo, dove si è presentata una situazione simile alla nostra, è arrivata una rata del 30%. In più, riguardo alla regolarizzazione dei rimborsi, segnaliamo l’incorrere di leggeri ritardi da gennaio, dopo il risarcimento di dicembre”, puntualizza il presidente di Federfarma.
Le farmacie alessandrine sono ancora in forte sofferenza, soprattutto quelle rurali, che si sostentano solo attraverso i rimborsi, in assenza di qualsiasi accesso al credito bancario.
L’associazione conferma la buona volontà da parte dell’ASL nel trovare un accordo e attende risposte chiare da parte della Regione.

Stefano Summa

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