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Acqui Terme, città storica e di cultura millenaria. Lo confermano i numerosi reperti archeologici presenti all’interno del museo civico, gli edifici di età romana riemersi dopo alcuni lavori di viabilità, le varie vie tracciate sotto la città durante i lavori di teleriscaldamento.
Ogni giorno si scopre un tassello in più che conferma l’antichità del centro storico acquese. E tra le tante scoperte anche quella di una cartina che raffigura l’Acqui della metà dell’800. “Una serie di fogli che, una volta assemblati su di un tavolo, hanno rivelato la reale dimensione della città di quell’epoca” afferma Daniele Carbone che sta seguendo l’operazione archivistica.
La cartina risale al 1848 ad opera del cartografo e geometra Merialdi ed è stata ritrovata durante l’operazione di catalogazione e riordino dei magazzini dell’economato comunale. In attesa di essere restaurata il prezioso documento si trova all’ex Kaimano, divenuta da poco sede dell’economato.
Nei fogli di carta colorata che compongono la carta sono descritti i tre borghi che dividevano la città: dall’antico borgo Pisterna a quello Nuovo e borgo San Pietro. I palazzi hanno un nome, quello del loro proprietari, mentre le chiese hanno solo un segno di una croce. Insieme alla cartina di elevato valore storico è stata trovata una fotografia di zona Bagni con la presenza del Ponte Carlo Alberto costruito pochi anni prima per unire la due parti della città.

GG

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