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“Un bilancio positivo, sia per le attività svolte che per il valore economico della Federazione stessa. Siamo soddisfatti, soprattutto se analizziamo il momento congiunturale che stiamo vivendo come Paese Italia non possiamo che commentare nel modo migliore questo bilancio che dipinge una Coldiretti di Alessandria in crescita”.
Con queste parole il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina, Roberto Paravidino e Simone Moroni, hanno commentato, numeri alla mano, i dati dell’assemblea annuale dei soci che si è svolta ieri sera nella sede della Coldiretti alessandrina in corso Crimea, durante la quale è stata tracciata l’attività svolta nel 2013 e presentato il rendiconto di bilancio.
All’incontro ha partecipato il direttore regionale Coldiretti Piemonte Antonio De Concilio che ha sottolineato come “Coldiretti sia una moderna forza di rappresentanza che ha sempre saputo interpretare il segno dei tempi e di come oggi il termine agricoltura vada sempre più di pari passo con ciò che intendiamo per qualità della vita e noi abbiamo tutti gli strumenti per migliorarla”.
L’assemblea ha inoltre approvato con voto unanime le modifiche allo Statuto provinciale, alla presenza del notaio Luciano Mariano, che prevedono, tra le novità più importanti, la durata in carica per il Presidente provinciale per un massimo di 2 mandati consecutivi e la durata degli organi provinciali che passano da 4 a 5 anni.
Ad aprire i lavori il presidente Roberto Paravidino, che ha fatto il punto sulla situazione economica, sindacale ed organizzativa del settore agricolo evidenziando che,  per garantire un futuro alle imprese, occorre maggior supporto dalle istituzioni e dalla politica nazionale: “L’approvazione del nuovo Statuto di Coldiretti Alessandria ha ulteriormente arricchito la “carta costituzionale” di Coldiretti per consentirne il rafforzamento ed il consolidamento nel ruolo di rappresentanza delle imprese e di forza sociale amica del Paese”.
“L’approvazione del bilancio è un momento di sintesi di tutto il lavoro svolto durante l’esercizio economico dell’anno precedente, il previsionale rappresenta l’impegno degli amministratori per una gestione attenta e scrupolosa dell’esercizio economico seguente. – ha sottolineato il direttore provinciale Simone Moroni – Una Federazione provinciale in crescita sia per il numero di servizi elaborati sia dal punto di vista finanziario: è questo ciò che è emerso dal rendiconto annuale. La cartina tornasole sono i risultati, molto buoni, ottenuti sul piano dei servizi tecnici, fiscali e di patronato: lo sviluppo di queste realtà ha ottenuto risultati anche molto lusinghieri nelle varie fasce territoriali”.
“Chiarezza anche con i politici ed i candidati alle elezioni del 25 maggio: abbiamo preparato un documento programmatico e ci aspettiamo segnali forti. – ha continuato Paravidino – Da un’analisi delle imprese nostre associate abbiamo notato una importante propensione alla multifunzionalità e alla integrazione al reddito. Quello della provincia alessandrina è l’esempio di un territorio dove il connubio tra impresa agricola, accorciamento della filiera e mantenimento del suolo vanno di pari passo all’incremento del turismo che cerca non solo storia e cultura ma anche il vivere bene, il buon cibo e il territorio”.
L’assemblea provinciale è arrivata a chiusura del ciclo di riunioni zonali e sindacali che hanno visto protagonista la base associata, importanti momenti di confronto che sono serviti a porre le basi per disegnare quel nuovo modello di impresa agricola proiettato all’interno di una visione dinamica e realmente integrata nella filiera agroalimentare che si riassume nel Progetto della filiera tutta agricola e tutta italiana.
Coldiretti è anche voglia di difesa non solo delle imprese agricole, ma anche dei cittadini consumatori. Tra le tante battaglie portate avanti durante il 2013, ricordiamo la partecipazione alla mobilitazione alla frontiera al Brennero per portare allo scoperto tutto il falso made in italy che ogni giorno entra attraverso le nostre frontiere, quella contro l’uso delle sementi Ogm con la grande partecipazione insieme ad altre trentanove associazioni mobilitate a livello nazionale. Per passare da quella che è stata ed è la battaglia delle etichettature dei prodotti con particolare attenzione all’olio extravergine. Quindi la lotta alla cattiva burocrazia che sappiamo essere come un vero freno a mano per le imprese agricole che perdono più tempo tra le carte e i documenti che a svolgere il loro vero lavoro.
“Siamo in grado di fare rivoluzioni con grande naturalezza. – ha aggiunto il direttore regionale Antonio De Concilio – Lo stop al segreto sui flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero è una vittoria tutta Coldiretti. Un percorso che va completato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti”.
“Il consenso unanime ottenuto in assemblea dai nostri dirigenti è un premio nei confronti della Federazione che ha lavorato con dedizione e competenza ed è anche un atto di trasparenza nei confronti di tutti gli associati che con il tesseramento dimostrano ogni anno attaccamento alla nostra organizzazione. – ha detto il direttore di Coldiretti Alessandria Simone Moroni – Nonostante il momento sia economicamente sfavorevole direi che possiamo guardare con serenità ad una sempre più incisiva e determinata azione sindacale a tutela degli associati Coldiretti. La nostra è una realtà agile, attenta alle esigenze dell’impresa e in grado di agire in tempi molto veloci, in modo da consentire all’imprenditore che si rivolge ai nostri uffici di poter operare con ogni garanzia”.
Gli obiettivi per il 2014? “Vogliamo migliorare ancora di più il dialogo con le imprese agricole aumentando i momenti di contatto rivedendo anche il metodo della comunicazione che sia supportata dalle nuove tecnologie e che sia quindi rapida ed efficace – hanno detto in assemblea Paravidino e Moroni – Informare gli associati delle novità del settore e delle opportunità è doveroso senza perdere però il contatto umano che è fondamentale in un ambiente come il nostro basato ancora su molti valori umani”.
Coldiretti ha rinnovato l’impegno nel percorso iniziato contro “la burocrazia inutile” che ingessa e costringe le imprese a perdere tempo. “Solo nel comparto vitivinicolo, settore di punta del nostro territorio, abbiamo stimato che corrono più di 70 pratiche diverse dal vigneto alla bottiglia, con oltre 20 soggetti coinvolti, 4000 pagine di norme e ben 100 giornate all’anno perse per la produzione di “carte” – hanno sottolineato Paravidino e Moroni – Tutto questo risulta essere insostenibile e insopportabile per imprese agricole che voglio essere pronte ed adeguate al mercato rimanendo competitive”.
Importante la maggiore ed efficace azione sulle problematiche legate alla eccessiva presenza di animali selvatici sul nostro territorio: ormai la pressione di cinghiali, cervi e caprioli è diventata insostenibile e non più sotto controllo. Gli interventi dei presidenti territoriali hanno toccato vari argomenti di stretta attualità agricola: dal contenimento dei danni procurati dalla fauna selvatica, alle difficoltà legate all’accesso al credito, dalla riforma della Pac alla tutela del vero Made in Italy.
Senza dimenticare l’importanza dei “nostri mercati degli agricoltori che stanno creando nuove economie e nuova occupazione rappresentando nel contempo un formidabile strumento di coesione sociale, animazione sociale ed educazione alimentare, perché ricreano un legame profondo tra consumatore e produttore, tra il luogo di consumo e il luogo di produzione, tra città e campagna”, ha affermato il presidente Roberto Paravidino nel sottolineare che “partendo dalla distintività, la filiera agricola italiana fa sì che questa diventi non solo la grande leva competitiva per le imprese ma anche la grande occasione di star meglio per la gente”.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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