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Troppo greve parlare di politica: una situazione in continuo divenire mentre l’Italia sta con il fiato sospeso a ogni notizia che arriva da Roma. Non ci rimane che tifare per una soluzione che porti buoni frutti per il Paese: altrimenti toccherà migrare anche a noi; altro che Lampedusa e i gommoni. Converrà farci spedire tutti a Timbuctù dove il buon Edgar (maggiordomo cattivo degli Aristogatti) era stato esiliato per punizione. Dal canto nostro; scampati all’alluvione e col pensiero rivolto a Genova e ai suoi morti; ci rendiamo conto che tra giustizia (?!!); corruzione; attaccamento al potere; maleducazione e cecità morale; ci vuole un bel cambiamento. Ma di quelli epocali per tirarci fuori dal buco nero che sta per inghiottirci. Come cittadini italiani e come uomini: in questi casi si fa appello; solitamente; alle coscienze. Ma alzi la mano chi la sua la tiene pulita – la coscienza – e pronta a rendere conto… Durante le ore che trascorrevano nell’altalena di notizie sul Tanaro e Po; grandi gare di solidarietà; quindi la coscienza c’è ancora da qualche parte… E gli ombrelli? Una volta ne avevo uno firmato L.Vuitton: oggetto di culto e status symbol. Adesso gli ombrelli sono come le mogli e le fi danzate della maggior parte degli italiani: scambiabili. La colpa? Della chiesa; dei preti; del libero arbitrio. Per chi non lo sapesse si chiama secolarismo.

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