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A proposito di ipermercati; aperture sette giorni su sette e outlet; vi racconto il supermercato a misura d’uomo. Una strada sterrata e polverosa; una serie di casette l’una dietro l’altra; bambini che giocano in mezzo alla strada con un pallone di stracci e donne coloratissime in abiti lunghi. Fa caldo e il sole é forte; poco più in là l’oceano parla e fa sentire il fragore delle onde. Bisogna fare la spesa. Un supermercato tra un internet point e un caffè. Un supermercato che è una bottega; grande come una camera; un ventilatore sul soffitto muove lentamente le sue pale; una serie di scaffali con cibarie; generi di prima necessità e articoli vari. Non c’é scelta; una marca per prodotto; l’essenziale ma il sufficiente. Compri anche un paio di infradito; le uniche in vendita; gialle; spesse; di gomma. Non l’avresti mai comprate ma non hai scelta. Esci dal “supermercato” e hai tutto quello che ti serviva; non ti manca nulla; perché abbiamo bisogno del necessario non del superfluo; non di migliaia di prodotti che colmano i nostri vuoti. Le infradito gialle e brutte sono ancora utilizzabili dopo 5 anni e sono le scarpe più belle del mondo; perché dove non c’è consumismo; c’é natura e non ci sono vuoti esistenziali. Quel supermercato avrebbe salvato L’Europa dallo spread; il mondo occidentale dalla crisi; e se posso scegliere io voglio quel “supermercato” africano.

Fausta Dal Monte

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