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Non si placano le proteste dei lavoratori delle partecipate del Comune di Alessandria, in ansia per la precaria situazione lavorativa in cui si trovano, dovuta alla messa in liquidazione delle ditte di cui sono dipendenti. Oggi, verso le 14, una folta delegazione di lavoratori si è presentata in Comune ed ha occupato la sala consiliare, chiedendo di poter parlare con il sindaco, che, vista la presenza così numerosa dei dipendenti, non ha potuto non presentarsi per rispondere alle domande. Al termine dell’incontro, abbiamo incontrato il signor Ferrandino, sindacalista della Cgil e lavoratore dell’Amiu, con il quale abbiamo fatto il punto della situazione. ‘Il Comune non ha fatto nulla per dieci mesi’, ci ha spiegato, ‘ed ora che ci troviamo in difficoltà, sta adottando una politica inconcepibile per un governo di centro sinistra. Il sentore è che la giunta non voglia assumersi la responsabilità di licenziarci, per lasciarlo fare poi ai privati. Lo stesso sindaco ha dichiarato che in Lomellina un Comune di 100mila abitanti ha 45 addetti alla raccolta dei rifiuti, è ovvio che una frase come questa lascia intendere che ci saranno dei licenziamenti’.
‘Amiu si occuperà solamente più della raccolta dei rifiuti e della pulizia del suolo’, contunua il sindacalista, ‘non saremo più incaricati di occuparci della derattizzazione, del mantenimento del verde pubblico, dello sgombero neve, dei servizi cimiteriali, dei colitori stradali e delle ispezioni ambientali.’
La paura di perdere il posto di lavoro colpisce un po’ tutti, tanto che a sentir parlare i lavoratori presenti, in molti sembrano ormai rassegnati a dover rimanere presto disoccupati. Considerata la situazione, i presenti hanno chiesto di poter sapere con certezza il loro futuro, chiedendo a Rita Rossa e alla sua giunta di dire, una volta per tutte, quanti sono i lavoratori in esubero, quanto meno per poter rimanere ‘col cuore in pace’.
Intanto, le manifestazioni dei lavoratori alessandrini continueranno anche a Roma, dove, per la giornata di giovedì 11 aprile è stato organizzato un corteo per sollecitare il Parlamento a modificare e alleggerire le attuali normative sul dissesto, e per chiedere inoltre che la nostra città venga trattata al pari di altre realtà meridionali in difficoltà, alle quali alle quali lo Stato ha già concesso aiuti economici.

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