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Luca Di Masi: “Noi siamo i grigi, siamo unici al mondo, anche se qualcuno sta cercando di copiarci i colori quando si tratta della seconda maglia…”

Il sindaco Rita Rossa: “I successi e la coesione intorno alla squadra siano l’orgoglio anche di chi abitualmente non si reca allo stadio.”

Tra le manifestazioni che si sono svolte dopo la fine del Campionato, l’inagurazione del Museo Grigio è stata sicuramente la più importante, anche per le grandi potenzialità che ha lasciato intravedere. Pur essendo per ora solo un luogo virtuale, il Museo Grigio nutre, infatti, l’ambizione di diventare a breve un luogo reale, come ha ricordato il Presidente dell’Alessandria Luca Di Masi: “È importante non dimenticare mai ciò che si tramanda di generazione in generazione: essere Grigi è una cosa meravigliosa e spero di poter ‘rimpolpare’ il Museo Grigio con le gesta di questa società. Si, c’è stata la Promozione nel primo anno effettivo di gestione, ma io spero di poter donare a questo Museo ancora tante emozioni e tanti ricordi”. Ecco, quindi, emergere subito un dato inconfutabile: se Alessandria e l’Alessandria rappresentano i Grigi, i Grigi rappresentano non solo la squadra ma anche un’intera città. La riflessione, fatta in varie occasioni dal Presidente a proposito dell’unicità della maglia, procede esattamente verso questa direzione: “Noi siamo i grigi, siamo unici al mondo, anche se qualcuno sta cercando di copiarci i colori quando si tratta della seconda maglia… Ma sono maglie sempre un po’ stinte, magari con un po’ di argento… non è il Nostro Grigio!”. Anche il conduttore della serata, il noto giornalista italo-brasiliano Darwin Pastorin, ha sottolineato come “in tutto il mondo, quando si parla dei grigi, si parla dell’Alessandria. Ogni volta che torno in Brasile, la squadra viene ricordata proprio per il colore della maglia, mentre le altre società hanno prima un nome e solo dopo le connotazioni cromatiche della maglia. È importante questo passaggio nella storia della Società, perchè significa riunire insieme la memoria storica, i miti del passato, i fasti, le partite e i giocatori. Il significato, che non è soltanto sportivo ma anche sociale e culturale, di una società che ha un valore storico, non solo per il Piemonte ma anche per l’intera nazione”. Soddisfatto ed emozionato anche l’ideatore di questo progetto, Emanuele Bellingeri: “Sono stato molto contento per le presenze: noi di ‘Museo Grigio’ siamo scesi in campo, faremo la nostra parte e auspichiamo che anche tutti i tifosi facciano altrettanto. Con l’avvento della nuova Dirigenza, con i risultati sportivi e anche con la nostra iniziativa abbiamo fatto capire quanto sia importante il ‘Brand’ e quanto il ‘Brand’ possa fare da volano per i futuri successi. Quello che mi piace del Presidente è che anche un tifoso, è uno di noi. Ma questo non significa che non si possa lavorare con professionalità e con progettualità, pur essendo tifosi: dovremo dimostrare che questo è possibile”. E infatti, il Presidente Onorario di Museo Grigio, Ugo Boccassi, ha ricordato come questa iniziativa “sia partita da Lele Bellingeri, che è un giovane ed è appassionato di un calcio senza età: quindi rappresenta un po’ una diversità rispetto al tifoso normale, che segue la squadra del momento, magari con passione, ma che del passato, tutto sommato, non è che gliene importi più di tanto. Noi abbiamo collaborato con il nostro materiale e la speranza è che il Museo si trasformi da virtuale in reale”. Particolarmente significativo, infine, il commento del Sindaco Rita Rossa, che non ha potuto essere presente all’inaugurazione del Museo per l’accavallarsi di vari impegni istituzionali, ma che non ha voluto far mancare il sostegno all’iniziativa: “Abbiamo dato il nostro patrocinio e in futuro ci saranno sicuramente tante occasioni per far sentire la vicinanza delle istituzioni e del Comune in prima battuta, che naturalmente non può non essere al fianco a quel percorso di memoria, di storia e di passione che è tutto ciò che ruota attorno alla maglia grigia. Ho sempre pensato che i successi e la coesione intorno alla squadra siano l’orgoglio anche di chi abitualmente non si reca allo stadio. La Società sta lavorando proprio sull’orgoglio e sulla storia della maglia grigia per proiettare nel futuro i successi della squadra, con un progetto sportivo e un’identità che rimane nel cuore di ciascun alessandrino: se questo si introdurrà nelle presenze sempre maggiori nel momento delle partite, naturalmente sarà un grandissimo successo”.

Gianmaria Zanier

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