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Corrotti, ubriaconi, razzisti, sudici sono benvenuti in alcune nazioni

La scelta dalla nostra Europa all’Asia e all’Africa

Quando si parla di emigrazione pensiamo sempre al giovane volenteroso e qualificato che parte per altri lidi con la speranza di
migliorare la propria qualità della vita, ma se invece a voler emigrare fosse un razzista, un forte bevitore o un incallito trascuratore
dell’igiene personale? Se non vi sentite a vostro agio in Italia con tutti questi bidet e queste fontane pubbliche, se per voi la doccia è uno scomodo obbligo sociale, se per voi lavarvi le mani prima di pranzo toglie gusto alle pietanze troverete la vostra dimensione in Inghilterra e Scozia: gli abitanti di queste nazioni sono famosi per la disinvoltura con la quale trascurano la propria igiene, lo scrittore Irvine Welsh descrive gli abitanti di Glasgow come dei “lavapoco”.
Se invece siete infastiditi dallo straniero e volete limitare il vostro rapporto con altre razze potete trasferirvi ad Hong Kong, in Arabia Saudita, in Giordania o in Egitto ma non aspettatevi di essere ben voluti; inaspettatamente razzista anche l’India ma in maniera diversa: nel subcontinente è il sistema delle caste a causare discriminazione. Nei Paesi sopraccitati tra il 40% ed il 70% della popolazione non vuole vivere a contatto con una razza diversa, alcuni hanno leggi limitanti la libertà degli immigrati.
L’alcolismo è una piaga sociale, e noi italiani sappiamo difenderci bene con un consumo annuo pro capite di circa 10 litri d’alcol, ma
se qualcuno volesse fare il salto di qualità? Ungheria, Germania, Russia e Repubblica Ceca sono i Paesi più assetati del mondo ma
nella classifica spiccano anche la piccola Moldavia e l’asiatica Corea del Sud; conferme anche per l’Irlanda celebre per le colossali
bevute di birra scura. Se invece siete interessati a reati pesanti, dal traffico di droga al colpo di stato militare, potete emigrare in Somalia, Afghanistan, Sudan, Libia ed Iraq: questi sono i Paesi più corrotti al mondo, non a caso tutti afflitti da incessanti conflitti ed instabilità politica; anche la dittatura della Corea del Nord è bucherellata nelle sue maglie da funzionari corrotti: le estreme condizioni di vita spingono la popolazione a vivere in una condizione di soggezione perenne nei confronti delle autorità.

Nicholas Capra

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