Una signora sposta da una macchina all’altra il suo bellissimo cane di razza nella centralissima piazza Italia, entrambe le auto presentano la targa svizzera. Poco dopo, notiamo che anche la proprietaria delle vetture è svizzera. Allora ci avviciniamo per richiedere alcune informazioni e scopriamo che la signora ha acquistato da poco un cascinale a Castel Rocchero con vista tra le colline acquesi con l’intenzione di produrre vino da esportare nella sua piccola ma ricca Nazione tanto amata. Sempre alla stessa ora in Piazza Matteotti s’intravede un pullmino carico di bici: una società specializzata in viaggi in bicicletta sta visitando la città con una ventina di clienti tedeschi. Anche qui ci avviciniamo e ci comunicano che il tour riguarda tutto il Monferrato. Infine, in tarda mattinata, notiamo alcuni olandesi in corso Italia: hanno acquistato a Cavatore una villa per passare le prossime estati.
Nell’acquese nascono nuove forme di turismo con una crescita visibile agli occhi di tutti. In effetti anche dati IAT parlano di una conferma dell’ampia presenza di turisti in città. Qualcuno però non è contento e lamenta un turismo mordi e fuggi oppure legato ad alcuni eventi o a particolare investimenti. Da tutto ciò sono esclusi gli albergatori con i
loro 1.600 posti letto utilizzati solo in parte. La polemica riguarda soprattutto il turismo termale da anni fermo per una mancanza di visone dell’insieme. Un sistema locale latente non in grado di unire la varie anime della città per un obiettivo comune.
Ma intanto vediamo il bicchiere mezzo pieno: la città attrae i turisti e gli esercenti iniziano a rispondere bene con la qualità dei prodotti e offrendo servizi in lingua straniera. Per non parlare di imprenditori che si sono traferiti nell’acquese per pubblicizzare questo territorio nel mondo. E gli stranieri comprano…
GG