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Il pareggio interno con il Como, 1-1, relega l’Alessandria al terzo posto in classifica con 18 punti, scavalcata dal Renate a 20 e staccata dal Monza, che vola a quota 24.
E’ stata una settimana in ‘chiaroscuro’ per la squadra di Scazzola, che ha sì vinto a Novara la sfida di Coppa Italia, passando il turno, ma non ha approfittato del doppio turno casalingo facendo solo 1 punto su 6. E nella “giornata grigia”, in cui i tifosi sono affluiti con voglia (2.146 paganti) regalando alla Fondazione ‘Uspidalet’, insieme alla società, la somma di 3.500 euro, è arrivata una delusione. Alcuni sostengono per colpa dell’arbitro, ma viste e riviste le immagini della gara e ‘pesati’ i fischi del signor Pirrotta, francamente è difficile sostenere che sia la causa della mancata vittoria mandrogna.

LA PARTITA – Schieramenti speculari all’inizio, basati sul 3-5-2: Banchini (squalificato) è stato 2 anni ‘vice’ di Scazzola e le due squadre di fatto si annullano, in un primo tempo molto tattico, noioso e con poche emozioni. La prima arriva al 15′: lungo rilancio di Cosenza, sponda di Eusepi verso Chiarello che, in area, controlla e tira, sul rimpallo è più lesto dell’avversario e tocca per Celìa che in diagonale spara col mancino e illumina la gara: gol bellissimo e 1-0 Alessandria. Per lui 1° gol da professionista. Al 38′ angolo Como, svetta Miracoli, Valentini anticipa Gabrielloni nell’area piccola e la difesa grigia libera. Al 45′ l’Alessandria sfiora il raddoppio: Arrighini lancia Chiarello, Bovolon è in vantaggio ma pasticcia, la mezzala grigia calcia ma viene toccato al momento del tiro che diventa innocuo per Facchin.
Nella ripresa il Como aumenta la pressione e i grigi sono troppo passivi: al 46′ De Nuzzo entra da sinistra e crossa, tocco di Gabrielloni parato; al 54′ cross di nuovo del ’21’ lariano e Miracoli di testa gira fuori, al 56′ Cosenza viene graziato dopo una trattenuta: già ammonito, avrebbe rischiato, ma l’arbitro fa proseguire. Al 60′ punizione a metà campo: il bravissimo Bellemo crossa per Miracoli, sponda per l’accorrente Iovine che tira a mezza altezza vicino al palo. Azione bellissima con 16 tocchi consecutivi e gol dell’1-1.
Il Como cresce, l’Alessandria subisce. Al 64′ cross di H’Maidat, testa di Gabrielloni e Valentini si allunga deviando, Miracoli rimette in mezzo, Dossena allunga di testa ed Eusepi allontana. Su quella palla che si impenna corrono in due, De Nuzzo e Arrighini: sembra uno scontro di gioco, spalla-a-spalla e fianco-a-fianco, ma il centravanti grigio alza il gomito. L’arbitro, a 7-8 metri e con la visuale libera, alza subito il rosso. Arrighini fa lo stupito ma non protesta, Alessandria in dieci. Scazzola corre ai ripari, inserisce Gilli per Dossena, arretra Celia e si mette a quattro in difesa, bloccando la partita. Gli ospiti infatti girano palla ma non affondano. Al 71′ punizione da destra di Casarini, Cosenza si allunga ma non arriva sul pallone. Al 74′ c’è un destro di Bellemo che finisce largo, al 76′ brivido in area grigia: girata di Gabrielloni respinta con le mani, ma sono quelle di Miracoli, fallo per i padroni di casa. All’83′ grigi in avanti: l’ottimo Celìa se ne va da solo, ne semina due e crossa dal fondo, Facchin respinge coi piedi. Al minuto 87′ punizione per l’Alessandria accanto alla linea laterale: Suljic mette in mezzo, Pandolfi va giù, si prosegue. Dalle immagini sembra un normale contatto d’area e solo successivamente, grazie a filmati e foto fatti (da privati) da dietro la porta, si capisce che è fallo da rigore, ma a velocità normale, per l’arbitro che è impallato, è impossibile darlo. E comunque in campo nessuno dei grigi protesta. Al 93′ angolo basso del Como, Gabrielloni viene contrastato da Suljic: appena sente il contatto va giù in area, ma si lascia andare e l’arbitro fa giocare. Cala il sipario. Per come si era messa la gara, l’importante per i grigi è non aver perso.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.