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Lo 0-0 col Renate lascia i grigi nel limbo della mezza classifica, e Notaristefano si arrabbia. Ma la squadra, c’è poco da fare, non segna. E mi torna alla mente una volta in cui, parlando di una certa squadra osannata e celebrata per come era stata costruita, un vecchio calciatore mi disse: “Chi fa gol?”. Non risposi subito, perchè una risposta netta non c’era. C’erano tante soluzioni, la qualità dei giocatori, eccetera eccetera, ma la risposta precisa, del tipo ‘Balotelli’, ‘Tevez’, ‘Palacio’, non cera.  Già. Per l’Alessandria attuale la risposta avrebbe dovuto essere ‘Ferrari’, ma Ferrari si è rotto in estate e rientrerà forse prima di Natale. C’era il mercato ancora aperto e si poteva rimediare, ma il budget ancora a disposizione non consentiva follìe. Quindi si è puntato su soluzioni che, alla prova dei fatti, gol non ne fanno. E la pareggite non guarisce. I grigi sono la squadra che ha pareggiato di più (5), hanno la seconda miglior difesa (6), ma davanti fanno una fatica incredibile e non raccolgono quanto seminano. Ci saranno spiegazioni, ci saranno colpe, ma c’è anche la sfortuna. Non esiste non considerarla. A volte c’è chi parla di pìzzico, ma non basta: ci sono situazioni in cui ce ne sono manate. E secondo me, quest’anno’ la squadra di patron Di Masi è un po’ bersagliata. Basta guardare, oltre a Ferrari, la sorte che perseguita Ferrini, altro giocatore cardine: polmonite estiva, rientro record ed espulsione con 2 giornate di squalifica, due presenze e zigomo rotto nella rifinitura. Fuori 3 settimane. Considerando il resto nella norma, l’assenza di questi due pesa tantissimo, e di fatto non ci ha mai fatto vedere i grigi come erano stati costruiti. Anzi, sempre in emergenza. Passerà, il periodo nero, e verrà per gli altri, e le possibilità di finire nelle prime otto sono intatte. Ma non ci si deve illudere, l’obiettivo è solo quello: restare in Lega Pro, senza sparire nei Dilettanti. E per farlo bisogna tornare all’essenza del calcio: il GOL. (r.b.)

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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