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L’Italia resta in vita a Cincinnati; ultimo Masters 1000 della stagione prima dell’Open degli Stati Uniti; grazie alla volontà di ferro di Francesca Schiavone che recupera un match già perso superando per 7-5 3-6 6-4 in 2 ore e 27 minuti la russa Maria Kirilenko. Quella che in gergo viene definita come una vittoria che serve più al morale che ad altro; premia la milanese che parte forte; manca l’allungo decisivo; poi finisce nel baratro prima di riemergere più forte di prima. Un concentrato del match si ha già dal primo game: Franci manca tre palle break consecutive; poi sul 2 pari ne gioca altre due consecutive: la prima la fallisce ma la seconda va a segno. Ma alla russa piace fare l’elastico e con estrema facilità si riprende il break. Sul 4 pari un doppio fallo rimanda l’azzurra avanti un break; ma anche questa volta la milanese pecca di presunzione e si distrae. Il terzo break è quello decisivo e dopo 48 munuti l’azzurra è avanti un set. Franci cerca gli angoli; i cambi di ritmo; tutto quello che serve per destabilizzare la russa che diligentemente rimane in partita. Nel secondo la leonessa; avanti 4-1 nei precedenti ma battuta a Seul nel 2009 nell’unica sfida giocata sul cemento all’aperto; ha la chance di fare il vuoto; ma sul 2 pari manca 4 palle break e infila un tunnel che pare infinito. Dal 4-3 la Kirilenko mette 12 punti consecutivi; si prende il secondo set e poi vola 3-0 avanti nel terzo con due break di vantaggio. La russa si distrae e per l’azzurra inizia una nuova partita. Recupera entrambi i break a qundici; infila quattro game consecutivi e poi si supera nell’ultimo game quando piazza 5 punti di fila con la Kirilenko avanti 40-0. Ora l’attende agli ottavi la serba Jelena Jankovic che ha vinto in rimonta sulla cinese Jie Zheng. Male inveca sia Flavia Pennetta che Sara Errani. Contro Daniela Hantuchova; che proprio qui a Cincinnati nel 2009 le diede il lasciapassare per le top ten; la brindisina gioca sotto tono; inseguendo dall’inizio alla fine senza mai prendere in mano il pallino del gioco. L’azzurra non riesce ad aprirsi il campo; corre a vuoto senza entrare con i piedi dentro il campo subendo l’iniziativa della slovacca. Nel secondo set l’azzurra migliora ma non basta per riacciuffare la Hantuchova che vince per 6-3 6-4. Fuori anche Sara Errani; eliminata in due set dalla solida cinese Shuai Peng; numero 15 del ranking mondiale. Sara inizia bene; poi cede 5 giochi consecutivi; regge fino al 3 pari nel secondo prima dell’inevitabile resa per 6-2 6-4. Il torneo femminile intanto perde Serena Williams e Caroline Wozniacki. Serenona dopo il successo di Toronto e l’esordio di ieri; ha accusato un problema al piede che si era infortunato l’estate scorsa ed ha preferito riposarsi in vista dell’Open degli Stati Uniti; suo vero traguardo del 2011. Prova a dir poco sconvolgente della numero 1 del mondo Caroline Wozniacki; superata dalla wild card stanunitense Christina McHale; numero 76 del mondo. Nel primo set la danese ha commesso 22 errori e fatto appena 5 vincenti. Poi ha recuperato un break ma ha finito con un’altra serie di errori gratuiti insoliti. Fuori Ana Ivanivic; superata dalla rigenerata Nadia Petrova per 6-3 7-6; si salva a fatica Svetlana Kuznetsova (4-6 6-3 6-4 alla Cetkovska); bene invece Vera Zvonareva che lascia tre game alla connazionale Makarova. // // // Nel maschile torna il sorriso a Rafael Nadal che vince in due set una partita non facile con Julien Benneteau. Se lo scorso anno Nadal; sempre qui a Cincinnati; aveva dovuto annullare un match point al transalpino; quest’anno ha finito per imporsi per 6-4 7-5 senza rischiare più di tanto. Nonostante una forma ancora approssimativa; Nadal va avanti un break sul 4-3 del primo set; lo mantiene; poi si ripete anche nel secondo set ma quando va a servire per il match sul 5-4 perde la battuta a quindici. La distrazione passa subito e il maiorchino chiude prima di un pericoloso tie break. Spettacolare le prove fornite da Mardy Fish e Andy Murray. Lo statunitense lascia appena 2 game al russo Nikolay Davydenko che non si muove più come si muoveva un tempo; lo scozzese invece distrugge il fantasma di David Nalbandian aggiudicandosi l’incontro per 6-4 6-1 in appena 77 minuti di gioco. Continua il momento magico di Stepanek che dopo aver superato le quali batte il kazako Golubev per 6-3 7-6. Kolhschreiber fa fuori Lopez per 6-1 6-4; Monfils invece; che si era infortunato nel primo game dell’incontro dopo appena due punti; ha resistito ed ha finito in trionfo quando Dodig ha issato bandiera bianca per il riacutizzarsi di un problema al ginocchio quando era sotto 4-0 al terzo. Nicolas Almagro ha schiantato il bombardiere Ivo Karlovic; superandolo per 7-2 nel tie break decisivo (21 ace per il croato in 16 turni di battuta). Esce a sorpresa Jo-Wilfried Tsonga; piegato per 6-3 6-4 dallo statunitense Alex Bogomolov. La corsa all’oro verso il decimo titolo stagionale inizia per Novak Djokovic con una vittoria facile sul teenager statunitense Ryan Harrison; piegato per 6-2 6-3. L’avvio è tutto per l’americano che spara bordate di dritto. Dopo 5 break nei primi 6 game; la gara prende la via di Djokovic che sale 5-2 e poi con un parziale di 8 punti a 1 si porta avanti 2-0 nel secondo. L’americano tenta inutilmente di reagire; ma con il Nole del 2011 c’è poco da scherzare. “Non è stata una buona partenza – ha detto il serbo a fine match – ma piuttosto una partenza lenta. Non ho servito bene; ma per il resto credo di avere fatto bene. Non ho fatto molti errori dal fondo; ho giocato tantissime palle e come esordio va più che bene. Qui le condizioni sono totalmente diverse da Montreal; fa molto caldo. Le palle sono molto più veloci e sono difficili da controllare”. Oggi Nole affronta negli ottavi il ceco Radek Stepanek per poi sfidare il vincente tra Monfils e Kohlschreiber. Dalla parte del serbo anche Federer-Blake e Berdych-Alamgro. Di sotto Ferrer-Simon; Murray-Bogomolov; Fish-Gasuet e Nadal-Vardasco. Il femminile; in ordine di tabellone; prevede McHale-Petrova; Kvitova-Petkovic; Peer-Peng; Schiavone-Jankovic; Li-Stosur; Sharapova-Kuznetsova; Bartoli-Hantuchova e Zvonareva-Martic.

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