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Dalle giovanili della Busca al Campionato Europeo, a quello Mondiale. La conquista della Coppa Italia e la Nazionale, ora di nuovo a Macerata

“Il beach volley mi incuriosiva e ho voluto provare anche questa esperienza, per altro molto divertente”

È passata ormai una decina d’anni da quando ha iniziato nelle giovanili della Pallavolo Busca e ha vinto la medaglia di bronzo al Campionato Europeo e a quello Mondiale di categoria con la Nazionale pre-juniores. Un anno magico, il 2005, decisamente: la Serie A1 con la Piemonte Volley di Cuneo, la conquista della Coppa Italia e l’esordio in Nazionale maggiore negli All Star Game. Poi, la medaglia di bronzo al campionato europeo 2006 con la Nazionale juniores, preludio a stagioni ricche di soddisfazioni con la Reima Crema, Sparkling Milano e Lube Macerata (con la conquista di una Supercoppa italiana, la Coppa Italia 2008-09 e la Challenge Cup 2010-11). Dopo un anno nella Pallavolo Modena e un’esperienza all’estero (in Polonia), Matteo Martino è tornato a Macerata: “Quest’estate ho avuto un infortunio, uno strappo che mi ha costretto a fermarmi: ma adesso mi sento carico e ho tanta voglia di tornare al 100%. In quel momento stavo facendo un provino in Russia, ma ho deciso di rientrare a Macerata per curarmi. Una volta tornato in Italia, ho deciso di restare per giocare nel nostro Campionato e dimostrare che posso dare ancora molto al volley italiano.”

Solitamente, nel calcio, un giocatore che ha la tua età sta entrando nel periodo più importante della carriera: nella pallavolo è la stessa cosa?
Direi di si: infatti, anche nella pallavolo devi dare tutto quello che hai. Per raggiungere determinati obiettivi, in tutti gli sport l’impegno deve essere sempre totale.

Tu sei figlio d’arte: tuo padre Pier Paolo è stato infatti giocatore della Riccadonna Asti negli anni ’80. Hai capito sin da bambino che la pallavolo sarebbe stata la tua vita o avevi provato anche con altri sport?
Da giovanissimo ho praticato vari sport come calcio e pallacanestro, ma alla fine ho scelto lo ‘sport di famiglia’ (sorride, ndr.): è chiaro che sono stato influenzato da ciò che aveva fatto già mio padre. Certo, se potessi tornare indietro, mi sarebbe piaciuto arrivare a certi livelli anche nel tennis: è uno sport che mi ha sempre appassionato.

MartinoOvviamente nell’ambiente della pallavolo non mancherà il rammarico per una visibilità molto ridotta rispetto ad altri sport come calcio, automobilismo e motociclismo: il grande pubblico sembra interessarsi al volley solo nelle grandi occasioni, oppure quando c’è la nazionale. Sei d’accordo?
Purtroppo è così: forse, se facessero qualche trasmissione importante in più o trasmettessero un maggior numero di partite, magari il pubblico si appassionerebbe ancora di più. È chiaro che ci sono altri sport che hanno comunque una visibilità decisamente superiore e questo dispiace…

Un capitolo a parte merita la tua esperienza nel mondiale di beach volley, fatta insieme al tuo il compagno Paolo Nicolai. Che ricordi hai di quel periodo?
Nella mia carriera mi sono anche divertito a cambiare spesso città e nazioni: sono state tutte tappe molto belle e interessanti. Il beach volley mi incuriosiva e ho voluto provare anche questa esperienza, per altro molto divertente. L’unico limite è che, ovviamente, d’inverno puoi solo allenarti e basta. Meglio la pallavolo durante l’anno e il beach volley d’estate!

E per quanto riguarda la Nazionale?
Un punto di arrivo molto importante: sarei davvero molto orgoglioso di giocare ancora con la maglia azzurra!

Gianmaria Zanier

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