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L’anno scorso aveva iniziato bene come ‘uomo di fiducia’ di Mister Cusatis, una buona prima parte di campionato e l’importante doppietta a Milazzo, ma anche con 4 espulsioni che avevano suscitato critiche (soprattutto dopo la gara in casa contro la Giacomense) e un finale di stagione da dimenticare, come del resto per tutta la squadra.
Quest’anno, invece, dopo i fischi ingenerosi alla presentazione estiva alla Cittadella, Luca Mora ha trovato un suo personalissimo “stato di grazia” (l’azzeccata definizione è di Egidio Notaristefano che lo ha reinventato esterno sinistro – lo stesso ruolo con cui l’ex allenatore grigio aveva iniziato la carriera da calciatore -), fornendo una continuità di rendimento impressionante anche con Mister D’angelo.
Mora ha grandi doti tecniche, è un mancino ma calcia molto bene anche di destro, salta l’uomo sulla fascia e arriva sempre al cross (cosa sempre più rara nel calcio moderno) ed è anche maturato nel carattere, dimostrando di avere le cosiddette “spalle larghe”: “Penso che 4 ammonizioni in 18 partite siano una media abbastanza bassa: sono state prese tutte su falli di gioco e che quest’anno la mia posizione in campo è più arretrata. È vero, un anno sono stato il più ammonito, ma ora non vorrei diventare il giocatore meno ammonito della C/2…”
Ma Luca Mora si sente davvero un ‘top player’, come si dice e si scrive da più parti? “In questa squadra c’è gente come Taddei, Cavalli, Rantier, Cammaroto (che ha giocato qui una vita). Io cerco di dare il mio contributo: poi ovviamente, se gioco bene arrivano i voti alti e soprattutto sono contenti la società, l’allenatore e i miei compagni di squadra, altrimenti si cerca di lavorare ancora di più e fare meglio”.

Gianmaria Zanier

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