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Dopo il ‘novembre nero’ (2 punti in 5 partite) è iniziato per l’Alessandria il ‘dicembre terribile’ (7 partite) che dirà con precisione qual è la forza della squadra.
Ed è iniziato male, il ‘dicembre terribile’, all’insegna della sconfitta casalinga, pessima abitudine di questa stagione. Però è stata una sconfitta diversa, almeno nei modi, tanto da far sperare in una ripresa della squadra, legata come si è visto al rientro di alcuni giocatori. La nuova disponibilità di Tentoni, Delvino e Checchin ha infatti regalato a mister D’Agostino la possibilità di schierare la formazione migliore per la rosa che ha, e la buona prestazione complessiva, al di là del risultato, invoglia a credere in una ripresa.
Certo che l’avversario che incombe è dei peggiori: l’Arezzo ha perso una sola volta ed è forse la squadra che gioca meglio nel girone A.

PRECEDENTI – Non è una storia lunghissima, quella fra grigi e amaranto: solo 18 precedenti, e il bilancio è favorevole alla squadra toscana con 8 vittorie a 6 più 4 pareggi, con 24 gol a 19. Quasi tabù per l’Alessandria le gare esterne ad Arezzo: l’unica vittoria è del febbraio scorso (2-0, Barlocco, Fischnaller), in precedenza 3 pareggi e 5 sconfitte. L’ultima sconfitta grigia (1-0) risale al gennaio ’17, l’ultimo pareggio (1-1) al marzo ’15. (dati Museo Grigio).

AREZZO – E’ terzo in classifica con 25 punti, frutto di 6 vittorie, 7 pareggi e 1 sconfitta, con 18 gol fatti e 10 subìti. Eliminato in Coppa Italia di C dalla Lucchese (ai rigori dopo un doppio 1-1) in campionato ha subìto 1 sola sconfitta, 3-1 al ‘Moccagatta’ contro la Juve B, in una partita in cui, peraltro, giocò benissimo e colpì tre pali.
Dunque in casa è imbattuto, con 4 vittorie e 3 pareggi in sette uscite, e il successo sul proprio campo manca dal 7 novembre (3-1 nel recupero con la Pro Vercelli).
La rosa dell’Arezzo è molto ampia, 33 elementi (di cui 6 stranieri) con un’età media di 24 anni, affidata al 43enne Alessandro Dal Canto, pilastro per anni di molte squadre venete nonché tecnico, l’anno scorso, della Juve Primavera. Il modulo preferito da Dal Canto è il 4-3-1-2, col centrocampo ‘a rombo’, anche se nella stagione attuale lo ha alternato al 4-3-3. E’ riconosciuto da più parti che l’Arezzo giochi bene e sia una squadra divertente da vedere, ma non ha grandi nomi: gli elementi più rappresentativi sono l’attaccante Aniello Cutolo, 35 anni, capitano, 287 presenze e 55 reti in B, 4 gol quest’anno, in forse fino all’ultimo per un problema al polpaccio, poi il portiere Pelagotti, il difensore Pelagatti, il centrocampista ghanese Amidu Salifu (ex Fiorentina, 25 presenze in A, 79-1 in B) e il centravanti italo-brasiliano Brunori (5 gol). Ma attenzione al ‘gioiellino’ Davide Buglio, 20enne mezzala mancina di scuola Inter, figlio minore di Francesco, attuale tecnico del Casale (serie D) ed ‘ex’ di Valenzana e Alessandria. Oltre al dubbio Cutolo, contro i grigi mancherà certamente lo squalificato centrocampista ghanese Basit, 19 anni.

ALESSANDRIA – Bisogna tornare a fare punti, perché un’altra sconfitta complicherebbe assai la classifica e la vita dei grigi. L’infermeria si sta svuotando e per la gara con l’Arezzo mancheranno in tre: BadanPanizzi e Usel, mentre Santini è diffidato e dovrà stare attento a come si muove. Puntando molto sulla rabbia dei giocatori, consapevoli di aver raccolto fin qui meno di quanto meritato, e vista la buona prestazione offerta contro il Piacenza, è probabile la conferma del 3-4-1-2 utilizzato lunedì sera, schierato così: Cucchietti; Sbampato, Prestìa, Agostinone; Tentoni, Gatto, Gazzi, Sartore; Bellazzini; De Luca, Santini. Con Checchin e Delvino pronti ad entrare.

ARBITRO – Il prescelto per dirigere Arezzo-Alessandria di domenica 9 dicembre, ore 14.30, allo stadio ‘Città di Arezzo’, è Alberto Santoro (ME), assistito da Alessandro Salvatori (RN) e Marco Della Croce (RN).
L’arbitro Santoro, al 3° anno della Can C, non ha mai diretto l’Arezzo mentre vanta un solo precedente coi grigi, un anno fa, in Coppa Italia serie C: Piacenza-Alessandria 0-4.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.