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Non c’è tempo da perdere nella nuova Lega Pro. Il centrocampo lascia ben sperare per il futuro. Mister sempre più comunicativo

Luca D’Angelo: “Ho parlato più che altro con Obodo? Avete detto che è lui il vero leader. In squadra sono tanti i giocatori di carattere

Non c’è tempo da perdere nella nuova Lega Pro: dopo la splendida serata di San Lorenzo in Coppa Italia contro la Salernitana e la
sfortunata prova di Lanciano, i grigi hanno infatti cominciato a prendere confidenza con i ritmi frenetici della nuova stagione. Le prime 4 partite giocate in 15 giorni hanno già lasciato alcune indicazioni: se nell’esordio con il Mantova i grigi, pur schierando una difesa in piena emergenza (si veda la scelta di Mister D’Angelo di arretrare Mezavilla come centrale, insieme a Pappaianni e Terigi) non hanno subìto reti, è ovvio che i 3 gol rimediati a Vicenza non debbano essere sottovalutati (da rivedere, in particolare, le prestazioni di Sirri a Vicenza e con il Novara). Il centrocampo, comunque, lascia ben sperare per il futuro: Cavalli, Obodo, Mezavilla e Valentini, ognuno con le sue caratteristiche (e con la certezza rappresentata dalle corsie esterne percorse da Spighi e Mora, sperando che quest’ultimo si possa riprendere al più presto dai postumi dell’infortunio), hanno dimostrato di costituire un reparto solido e affidabile. In attacco, sarà interessante vedere se in futuro Luca D’Angelo punterà come prima punta ancora su Marconi o si affiderà all’alternativa Guazzo, apparso però piuttosto opaco nella gara disputata contro il Novara (e non solo per il rigore fallito alla fine del primo tempo): allo stesso modo, la seconda punta sarà Rantier (autore della prima rete segnata a Vicenza) o Taddei (che ha sfornato un pregevole assist per il gol di testa di Marconi contro il Novara)? A proposito del Mister, al di là delle varie analisi tecniche effettuate di volta in volta, a livello comunicativo fa piacere notare come D’Angelo sia ripartito esattamente da dove aveva terminato la stagione scorsa: più sciolto e rilassato nei toni, nella mimica e nella gestualità, rispetto agli inizi della gestione della squadra grigia nella scorsa stagione, anche nel dopo gara delle partite disputate sinora al Moccagatta ha dimostrato di voler proseguire su questa direzione. Dopo la partita vinta contro il Mantova, ha trovato modo di sdrammatizzare sull’ormai ‘famigerato’ spezzatino che caratterizzerà la stagione (“Non vedo grossi problemi, l’unica cosa è che dovrò alzarmi più presto rispetto alle mie abitudini”), ribadendo l’importanza del gruppo (“Ho parlato più che altro con Obodo? Beh, poco fa avete detto che è lui il vero leader” – ha esclamato sorridendo, prima di ricordare “l’importanza di avere in squadra davvero tanti giocatori di carattere”), trovando anche il modo di sdrammatizzare su un contrasto particolarmente violento subìto dall’ottimo Spighi (“L’avversario gli è arrivato addosso come un treno? Mah… Più che altro, è stato proprio Mirco ad andare per tutta la gara veloce come un treno”) e terminando con un elogio ai tifosi accorsi numerosi al Moccagatta, in particolar modo nella gara in notturna pareggiata contro il Novara: “Dovremo alzare ancora di più il livello del ostro gioco, anche per essere all’altezza del calore dei nostro pubblico che ci sostiene sempre dal primo all’ultimo minuto”. Anche perché proprio in questo periodo, ricorre il 40esimo anniversario degli Ultras, che dal 1974, l’ultimo anno dell’Alessandria in Serie B, sono stati sempre al fianco dei grigi non solo nei momenti di gioia ma anche nei periodi difficili. Come ha ricordato “Audi”, uno dei tifosi storici della Gradinata Nord “è stata organizzata anche una partita sul prato del Moccagatta, per ricordare Enrico ‘Chiarugi’ Cislaghi, Lucarino, Dolly e tutti gli altri amici gli amici che nel frattempo ci hanno lasciato”.
Gianmaria Zanier 

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