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Costretta all’esilio forzato a Fubine dal ripresentarsi della frana che già le era costata lo stesso destino nel 2011, la Luese non ci sta. E passa al contrattacco, incalzando, in una lunga lettera aperta, l’Amministrazione comunale.
La società attribuisce al Comune, una lunga serie di “prese di posizione perlomeno approssimative”: “avevate detto, dimostrandoci anche con uno stanziamento economico rilevante per le casse comunali, che campo sportivo e Luese erano importanti nel tessuto sociale del nostro paese, ci saremmo aspettati (…) che tutto quello che ci riguarda fosse seguito con cura, scrupolosità, progettualità da voi e dal vostro tecnico. Tuttora non abbiamo capito perchè sia stata eseguita la strada che nella riva sotto al campo sportivo ha consentito alla frana del marzo 2011 di avere facile gioco a crearsi. (…)”. I rilievi continuano: il Comune avrebbe infatti promesso alla società di delegarle l’intera gestione del campo, “e invece a totale insaputa nostra (…) ci siamo trovati prima di un allenamento nell’aprile 2012, una spianata a fianco degli spogliatoi con la rete divelta e le panchine, appena costruite, sbattute in mezzo al campo”.
Per quanto riguarda la frana, però, l’attacco più pesante che la società rivolge al Comune è di avere trascurato la messa in sicurezza della stessa, spendendo, in compenso, denaro per realizzare, a pochi passi di distanza, una struttura per la Pro Loco, messa in sicurezza con la posa di micropali. “Ci è stato detto che la scelta di costruire la cucina della Pro Loco in quella posizione era capriccio di un assessore; (…) avevamo chiesto solamente che dopo 3 anni di forzato esilio a Fubine, nel giugno 2013 arrivasse il nostro momento, con rifacimento del manto erboso e sistemazione definitiva della frana. Tutti d’accordo, nessun problema, fidatevi, Peccato che 6 proprio un anno fa, ci sia stato spiegato (…) che sistemare la frana aveva costi troppo alti mentre la cucina era venuta a costare 6500 euro chiavi in mano. (…) Vorremmo solo i micropali, che quella cucina stanno sostenendo, per sostenere anche la nostra frana (…) Cosa potranno costare se quella splendida e funzionale costruzione è costata nel suo complesso 6500 euro?”. E a chi fa notare che per convenzione tutte le spese di luce e gas del campo di Lu sono sostenute dal Comune, la società ribatte: “Tutto vero, ma in 5 anni di attività la nostra società ha giocato 60 gare ufficiali in casa di cui 14 a Lu e 46 a Fubine…”.
Quindi, l’affondo finale: “Non abbiamo mai chiesto soldi, non abbiamo praticamente mai ricevuto contributi, siamo sempre sopravvissuti (…). Non si contano i lavori eseguiti, tra i più importanti l’allestimento di una stanza ex-novo da usare come magazzino, il rifacimento di parte delle tribune e il taglio dell’erba nelle rive laterali, la ritinteggiatura e l’allestimento degli spogliatoi, nonché il rifacimento di docce e servizi igienici, il ripristino del manto erboso. Ci sarebbe piaciuto vedervi dedicare parte del vostro tempo anche alle nostre fatiche (…). Un «Come va?»,«Ragazzi, avete bisogno di qualcosa?» probabilmente sarebbe servito a farci sentire meno soli”.

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