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“Ho dato veramente tutto e sono felicissima di esserci riuscita”. Con queste parole Valeria Straneo ha archiviato l’esperienza olimpica di Rio de Janeiro. L’atleta alessandrina, portacolori del team azzurro nella maratona (insieme a Catherine Bertone e Anna Incerti), ha raggiunto il “Sambodromo” – dopo aver percorso i classici 42,195 chilometri – in 13ª posizione. La vittoria è andata all’etiope Sumngong (2h 24″05), davanti a Kirwa (Bahrein) e Dibaba (Etiopia). Valeria è stata la terza europea al traguardo (tempo 2h29’44”), senza alcun rimpianto per il podio mancato.

“La mia è stata una preparazione molto difficile, a causa di infortunio che mi ha condizionato per diverse settimane, ed è stata dura recuperare il tempo perduto – ha dichiarato la Straneo –. Più di così non potevo fare, ho anche recuperato qualche posizione nel finale. Non ho sofferto il caldo, anche se c’era poca ombra nel percorso. Alla vigilia abbiamo formato un bel gruppo con le altre due azzurre, stemperando la tensione”.

Quali sono ora i programmi per il futuro?

“Innanzitutto speravo di correre sotto le due ore e trenta minuti e questo è un buon punto di partenza per la prossima maratona a cui sto già pensando, probabilmente in Giappone, a febbraio o marzo (2017, ndr). Finché mi diverto, vado avanti. Credo che la nazionale italiana, già a partire dai prossimi anni, potrà beneficiare della prestazioni di Veronica Inglese. Sicuramente potrà fare ottime cose nella maratona”.

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