Nel giorno della festa-promozione l’Alessandria conquista il terzo posto finale in campionato, perdendo in casa 3-1 contro il Delta Porto Tolle e sciupando l’occasione di arrivare seconda, cosa che pareva quasi certa. E’ successo però l’imponderabile e il Renate, a pari punti, sta davanti: era infatti necessario che i lombardi vincessero il derby con il Monza e che i grigi perdessero in casa, e così è andata. Pazienza. La stagione prossima sarà LPU (lega pro unica) grazie a LDM (Luca di Masi) e quel logo che sta in foto ce lo siamo conquistato a pieno titolo, sudando e soffrendo. E perdonatemi, per una volta, da mandrogno, la salita sul carro del vincitore. Sulla gara in sè c’è questo da dire: la squadra di D’Angelo è partita in tromba dominando il gioco e segnando (19′) con Taddei. A ridosso della mezzora un lungo rinvìo è stato ‘letto male’ da Sirri, che ha fatto rimbalzare un pallone che deve respingere al volo, mettendo Longobardi in posizione di tiro; per recuperare ha travolto l’avversario in area, quindi chiara occasione da gol, rigore ed espulsione. Ineccepibile. L’1-1 di Segato dal dischetto (29′) ha cambiato il volto della gara, con gli ospiti che hanno preso campo e fiducia mettendo via via in difficoltà l’Alessandria. Che ci ha provato lo stesso a vincere, giocando di rimessa, ma la traversa (52′) ha fermato Valentini, anche se il suo errore, un rigore in movimento, tutto solo col portiere, è piuttosto grave. Però è andata così, e i veneti, che col pareggio erano sul filo di lana, hanno conquistato il 2° posto playoff grazie alla doppietta (59′ e 77′) di Longobardi, che con due tiri da fuori ha dimostrato come la scelta di Servili (grazie per la carriera e per le tante parate) di lasciare il calcio sia quanto mai azzeccata.
Grigi terzi, dunque, e chi l’avrebbe detto, quando si era undicesimi, e D’Angelo rilevò Notaristefano in panca. Ci sarà da lavorare, adesso, da correggere, da migliorare, da sostituire, da integrare: ma le basi sono molto solide e il campionato che si prospetta potrebbe essere molto interessante. Pensate, infatti, che bello sarebbe un girone con l’Alessandria, il Cuneo (se vince i playoff), la Pro Vercelli (se non va in B) e il Novara (se retrocede dalla B); quattro piemontesi a contendersi lo scettro di terza forza calcistica regionale, che poi è il sogno di Di Masi.
Impossibile? Mica poi tanto…
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