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Altra gara incolore dell’Alessandria, in quel di Meda, dove prima va sotto e poi pareggia al 90′ su rigore (Ferretti). Ritmi blandi, partita noiosa, pochi spunti. La situazione in classifica è sempre la stessa ma c’è una partita in meno da giocare, quindi niente illusioni: i playoff sono roba per altri. C’è ancora una possibilità aritmetica, però devono giocare tutti per noi. Se poi non si vince… tanti saluti! Però a me piace guardare i numeri, che non mentono, mai. Non sono tutto nel calcio, ma molto sì. Egidio Notaristefano in panchina ha ottenuto 8 punti in 5 partite (media 1,60) con 2 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta. Giovanni Cusatis ne ha fatti 40 in 27 gare (media 1,48) con 11 vittorie, 7 pareggi e 9 sconfitte. Passiamo ai gol: per l’allenatore attuale, in 5 partite, 3 fatti e 3 subìti (media 0,60); per quello esonerato 36 fatti e 26 subìti, con media di 1,33 in attacco e 0.96 in difesa. Quindi, tenendo presente la differenza di gare giocate, Notaristefano ha fatto leggermente meglio come punti, Cusatis decisamente meglio come gol fatti e un po’ peggio come gol incassati. Sostanziale equilibrio, insomma. Con gli stessi giocatori a disposizione. A questo punto la domanda è: ma era tutta colpa di  Cusatis? Secondo me, no. Ci sono stati  cambiamenti radicali? Sì, di modulo, no, di gioco. Perchè i protagonisti sono quelli, e i salici non fanno l’uva. Con Egidio la squadra difende meglio, ma prende gol su errori individuali. Come prima. In attacco segna poco rispetto a quanto crea, perchè manca una punta di valore. Esattamente come prima. Quindi l’incidenza degli allenatori, per me, è inferiore a quanto si voglia far credere. Con questi giocatori non si può fare di più. Nel girone di andata i grigi sono stati sempre in zona playoff, ma c’era la condizione atletica che sorreggeva la squadra, a parte l’orribile ottobre (1 punto in 4 partite). Ora le gambe girano meno e spesso gli avversari corrono di più. “Manca brillantezza”, una delle prima cose che ha detto Notaristefano. Ora non la trovi più. Meglio chiudere qui, resettare e ripartire. Da Notaristefano, ma con altri giocatori. (r.b.)

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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