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L’Alessandria non va oltre il pari ‘in bianco’ contro i lagunari e archivia forse del tutto le speranze di aggancio dei playoff, anche se quelle davanti hanno giocato abbastanza in suo favore e la possibilità matematica resiste ancora. E’ comunque un peccato aver pareggiato una partita giocata in condizioni difficili, sotto la pioggia, col terreno scivoloso, e comunque dominata sul piano del gioco e del possesso palla. Poi le occasioni da gol sono solo due per parte e, in fondo, non c’è molto da recriminare se non l’assenza di una prima punta di ruolo che desse profondità alla squadra e fosse in condizione di concludere a rete. Si vede sempre di più la mano dell’allenatore Notaristefano, sia per come i giocatori stanno in campo sia per la grinta che ci mettono: su tutti Roselli, Fanucchi e Viviani, bene anche Boron e Tanaglia quando è entrato. Solita prestazione per il portiere Servili, bravissimo sui due tiri da gol dei veneti e distratto su uno scambio corto col difensore, con la palla destinata in rete fermata da un sacrificio in scivolata di Barbagli. Confuso Mora, a fasi alterne Degano, che fa vedere sprazzi di grande qualità e vuoti clamorosi, tipo un controllo col braccio, che gli è costato il giallo, e un successivo tuffo in area con rapide scuse all’arbitro per il timore di essere cacciato. Chissà se si capirà mai il perchè della sua ‘stranezza’. Abbiamo visto sorridere, in tribuna, il presidente Di Masi con il suo staff quando, dalla curva, sono partiti i cori “torneremo in serie B”. La voglia c’è, il resto lo vedremo. (r.b.)

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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